LA FIERA DI SANT’ORSO
Ecco la vacanza di Ivano, un amico di Vacanzelandi@, che, con la moglie e una coppia di amici, ci fa scoprire la Fiera di Sant'Orso.
La tradizione dice che la fiera di Sant’Orso ad AOSTA, un monaco irlandese vissuto ad Aosta e morto nel 526 le cui spoglie riposano nell’omonima chiesa, abbia avuto inizio intorno all’anno mille nella zona della collegiata a lui dedicata e in memoria di un suo gesto caritatevole, quello di donare i tradizionali Sabot ai poveri della città.
E' quindi dall'anno mille che, si dice inninterrottamente, il 30 e 31 gennaio si svolge la fiera nella quale si danno appuntamento un migliaio di artigiani della Valle e decine di migliaia di persone.
Non è la prima volta che ci rechiamo ad Aosta durante questa manifestazione , ma ogni volta è un gradito ritorno.
Quest'anno il 30 e 31 gennaio sono caduti a centro settimana, questo sicuramente ha obbligato molti a rinunciare ma nonostante ciò c'erano moltissime persone.
Siamo partiti da Genova mercoledì mattina imboccando la A26,in circa due ore eravamo sul posto. L'area di sosta di Via Caduti del Lavoro era ormai a tappo quindi ci siamo diretti al parcheggio P3, presso il camping della zona autoporto e ci è andata meglio!!!
Mi rendo conto che l'area di Via dei Caduti è praticamente in centro Aosta mentre il camping dell'Isle è decentrato ma era comunque servito dalla navetta gratuita che passava ogni quarto d'ora e abbiamo pagato , per la sosta e i servizi ( compreso l'allaccio alla 220) solamente 5 euro.
La navetta ci ha lasciato proprio vicino all'arco di Augusto e da lì ci siamo incamminati lungo le vie ammirando gli innumerevoli oggetti, molti dei quali veramente artistici, che gli artigiani esponevano .
In piazza Chenoux c'era il grande tendone dell'atelier dell'artigianato all'interno del quale esponevano i più prestigiosi falegnami e artigiani del cuoio e dell'intaglio, in piazza Plouves invece c'era il tendone dell'eccellenza enogastronomica.
Sempre in piazza Chenoux, sotto i portici c'erano i lavori delle scuole di scultura, intaglio e ferro battuto.
Abbiamo acquistato fontina e pane nero, poi al mercato delle merci varie ho scovato un bellissimo paio di stivaletti e le due splendide fatine per la mia collezione.
Dopo aver girato tutto il pomeriggio nella marea di folla che si accalcava nelle vie le quali erano percorribili solo a senso unico anche a piedi (accessi regolamentati dai vari addetti, protezione civile e carabinieri) abbiamo riconquistato la navetta stanchi morti e siamo tornati al camper rinunciando alla Veillà (notte bianca)nella quale si può girare il centro fermandosi nei cortili e negli androni dove viene offerto il vin brulè e tante altre cose buone. Associazioni e locali offrono vari spunti per mangiare e bere a prezzi accessibili e divertirsi tutta notte.
Giovedì mattina ci siamo mossi sulla via del ritorno percorrendo la statale che porta verso Santhià fermandoci un po' sul lungolago di Viverone che ci è sempre piaciuto molto anche se ora, fuori stagione, ha l'aria un po' dimessa come il mare d'inverno che in realtà amo molto più che in estate specie qui in Liguria che diventa un'interminabile battaglia fra code, posteggi inesistenti, vigili scatenati e bagnanti in qualche caso poco educati!
In pomeriggio eravamo a casa, preparandoci per l'uscita programmata del carnevale di Venezia dall'8 al 10 febbraio.
Ecco alcune immagini della Fiera di Sant'Orso.