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Ritorno sulle Alpi Francesi

alpi francesi

 

mappa ritorno sulle alpi

 

Ecco la vacanza di Francesca e Gastone, amici di Vacanzelandi@, che ci portano alla scoperta dei luoghi verdi sulle Alpi francesi.

 

L’autostrada è noiosa, la foschia avvolge tutto, si vede solo la striscia bianca sull’asfalto sempre uguale, finchè a SUSA si esce e si prende a sinistra per la val d’Isere e per la Francia. Finalmente il sole colora il mondo e lo vediamo in veste autunnale…. Ora sì che ci piace!

Ci aspetta il Passo del Monginevro con i bei paesaggi alpini. Proprio appena passato il confine un grande parcheggio per camper con 240 posti, aperto estate e inverno attira la nostra attenzione;

monginevro_sosta_camperfacciamo una sosta e qualche foto ma non possiamo fermarci, molta strada ancora aspetta così si continua in discesa arrivando a BRIANCON (F), importante centro turistico e la città più alta d’Europa a1320 m. Fin dall’epoca romana di importanza strategica perché controllava la strada che sale al colle del Monginevro e quindi ingresso per l’Italia; Briancon è una cittadina già vista in precedenza ma sempre bella nella sua doppia cinta muraria, sovrastata dal forte e con ampio parcheggio prima della porta di ingresso.

Proseguiamo il nostro viaggio puntando verso il “Col du Lautaret” (F) a 2058 m. Bellissima zona dove la neve ha già imbiancato le cime, ricordiamo la visita nell’estate del 1989 quando viaggiavamo in 5 con 3 bimbi di 9,5 e un anno… già eravamo molto più giovani !!!!

francia_Col du Lautaret

In estate i panorami e i colori erano molto diversi. Tra “Le Monetier Les Bains” e “Le Casset” vediamo il grande spazio a disposizione dei camperisti ... dove ricordiamo di aver pagato 2 franchi a notte e al mattino il panettiere del paese ci portava il pane fresco…. Ora nello stesso spazio è stato costruito il “Camping les 2 glaciers” che oltre ai servizi e ad una zona con piazzole ha lasciato ancora per la sosta camper “in nature” uno spazio di terreno senza delimitazioni… apprezziamo il lavoro come pure questa nuova visione autunnale.

francia_verso_Camping Les Deux Glaciers

Si prosegue per LA GRAVE (F). Il sole fa nascondino, la vallata in discesa è molto lunga e bella, i panorami alpini e pure i piccoli villaggi sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati.

francia_la grave

Arriviamo a fondo valle che è quasi buio e veniamo attratti da un cartello che ci indica un castello. Pensiamo che ci sarà un parcheggio, così entriamo a VIZILLE (F) e ci fermiamo sul parcheggio defilato sotto le mura del castello per una bella passeggiata in centro, poi ci spostiamo verso la periferia e sostiamo per la notte in un ampio parcheggio proprio davanti alla gendarmerie.

francia_vizille

Domenica il cielo è nuvoloso, usciamo e raggiungiamo a piedi il castello per vederlo di giorno e che si trova a un paio di chilometri.

francia_castello_vizille

All’interno del Castello un parco e il museo della Rivoluzione Francese, tutto con ingresso gratuito; bellissimo e molto ben tenuto il parco, i locali entrano per fare jogging mentre le famiglie entrano con i bimbi che si divertono a dar da mangiare a cigni e anitre. Belle anche le passeggiate per gli adulti nei curati vialetti fiancheggiati da bei prati ancora verdi e dalle piante centenarie colorate con i colori autunnali.

francia_castello_vizille_parco

Interessante anche la visita al museo che racconta il periodo della Rivoluzione Francese, non è la nostra storia ma siamo affascinati lo stesso, anche perché la situazione della crisi recessiva dei nostri giorni non si discosta molto dalla situazione che c’era allora.

francia_castello_vizille_museo

Passiamo per diverse sale a tema: sala delle maioliche, sala della rievocazione della presa della Bastiglia, sala della Repubblica ricavata nella roccia dove sono esposti dipinti di grandi dimensioni, sala delle arti e la sala dei diritti dell’uomo e dei cittadini.

francia_castello_vizille_museo_1

Bella la biblioteca e il medagliere nelle sale più antiche del castello che si trovano nei piani alti con uscita sul terrazza del castello con vista parco…. Una meraviglia!!!

francia_castello_vizille_parco_1Terminiamo la visita e usciamo con il cielo che si è fatto più buio e tornando al camper inizia a piovere. Ci spostiamo a Voiron (F) passando per Grenoble città universitaria, fiancheggiata da due splendide riserve naturali: la Chartreuse e il Vercos e attraversata dal fiume Drac. A Voiron parcheggiamo sul parcheggio del museo della Chartreuse, nome che non sfugge agli intenditori di liquori e amari fatti con antiche e segrete ricette dei frati certosini di St.Pierre de la Chartreuse che vedremo domani. Il museo è chiuso per la pausa pranzo…. Un grande temporale con un forte acquazzone accompagnano il nostro pranzo che gustiamo in camper.

francia_museo della Chartreuse

Alle 14 apre la cantina e fortunatamente smette di piovere. Attendiamo l’inizio della visita guidata gratuita che durerà un’ora e trenta assieme ad un bel gruppo di turisti che nel frattempo sono arrivati. Il punto di partenza della visita inizia davanti alla sala degli alambicchi dove è vietato fotografare e dove ci viene spiegato che due monaci distillatori, preparano e mescolano le 130 piante essiccate preparate nel monastero certosino e portate a Voiron dove vengono messe a macerare nell’alcol a 96°. Solo i monaci possono entrare in questa sala. Le macerazioni vengono quindi versate nei grandi alambicchi un tempo di rame e ora in acciaio inossidabile e la distillazione può iniziare e durerà 8 ore. Quelli di rame che vediamo davanti a noi vengono ancora usati per esperimenti di certi tipi di liquore. Finita la distillazione il liquore viene messo ad invecchiare nella cantina.

francia_museo della Chartreuse_interno

Veniamo portati a vedere un filmato tridimensionale che racconta la storia delle attività dei certosini da 900 anni, quando S.Bruno e i suoi 6 compagni arrivarono al Massiccio di Chartreuse nel 1084 e si installarono in una regione selvatica e deserta costruendosi alcune casette di legno nella foresta che daranno vita al monastero della Grande Chartreuse. Per sopravvivere i monaci diventeranno prima agricoltori, poi allevatori, taglialegna, maestri forgiatori e infine distillatori. Entriamo ora nella cantina di invecchiamento, lunga 164 m. (la più grande cantina mondiale di liquori). Il liquore Chartreuse invecchia parecchi anni in queste botti di rovere provenienti da Russia Ungheria e Francia. L’etichette sulle botti informano del contenuto se chartreuse vert o chartreuse jaune, con l’indicazione alcolica la quantità contenuta in ettolitri.

francia_museo della Chartreuse_interno_botti

Solo l’elisir vegetale non ha bisogno di invecchiare, viene stoccato in grandissimi tini, è un digestivo e tonico molto potente che titola 69°, se ne prendono alcune gocce su una zolletta di zucchero o nella tisana, è protetto dalla luce con un astuccio di legno. Usciamo dalla cantina e siamo invitati alla degustazione di un prodotto a scelta fra gli otto proposti nella sala delle grandi vetrate, per poi passare per lo spaccio dove c’è solo l’imbarazzo della scelta per gli acquisti.

francia_museo della Chartreuse_interno_degustazioni

Le nuvole sono alte ora, usciamo da Voiron passando per il centro storico, impreziosito dalla bella cattedrale di S. Bruno, con facciata simile al Notre Dame di Parigi.

francia_voiron_cattedrale_san_bruno

Proseguiamo verso St. Pierre de le Chartreuse (F), passando per la gola des Guiers Mort con bellissimi scorci offerti dalla tortuosa strada affiancata da alberi colorati dalle tante tonalità autunnali e gallerie sulla roccia.

francia_gola des Guiers Mort

Ad un bivio decidiamo di salire alla “Correrie” per vedere il museo de la Grand Chartreuse menzionato nella visita a Voiron, visto che piove. Per non turbare il silenzio e la solitudine necessari alla contemplazione dei monaci certosini, i collaboratori esterni dei monaci chiamati Fratelli si stabilirono qui nella Correrie, la casa bassa del monastero dove ora c’è il museo e qui venivano anche assistiti i monaci ammalati e anziani che non potevano più lavorare nella Grande Chartreuse.

francia_Grand Chartreuse_1

La visita è a pagamento (7,9€ a testa con audio guida in italiano) e sistemi visivi in ogni sala. Il museo illustra fedelmente la vita quotidiana dei monaci certosini attraverso le stanze con audiovisivi, la ricostruzione di una cella come quelle esistenti nella Grand Chartreuse. La giornata dei monaci era suddivisa in tre fasi: 8 ore di sonno, 8 ore di preghiera e 8 ore di lavoro. Le 8 ore di sonno sono intervallate dal richiamo delle campane che chiama i monaci a pregare anche di notte

Si è fatto tardi e completata la visita usciamo. Sebbene ci sia un parcheggio riservato ai camper e bus, non è consentito pernottare, così puntiamo verso Saint Pierre de la Chartreuse (F) che dista pochi chilometri, dove c’è un punto sosta camper con possibilità di carico e scarico. Il parcheggio si trova proprio in centro paese, ci fermiamo qui assieme ad altri due camper per la notte che trascorre nella totale tranquillità, a parte il suono delle campane della vicina chiesa che battono le ore fino alle 24.

francia_Saint Pierre de la Chartreuse

Lunedì sole splendido e aria frizzantina, una giornata ideale per andare a vedere la Grand Chartreuse. Ci spostiamo nuovamente con il camper fino alla Correria e parcheggiamo. Un viale alberato lungo 2 km ci conduce fino alla Grand Chartreuse, bella vista in un posto magico. Pace, silenzio, natura, colori dell’autunno e il vento che fa volare le foglie…

francia_Grand Chartreuse

Il monastero è ancora abitato da circa 40 monaci di clausura, è chiuso al pubblico, ma da quassù i monaci riescono a controllare con il computer la sale di distillazione nella distilleria di Voiron. La ricetta delle 130 erbe del famoso liquore è conosciuta solo da due monaci. Molto bello passeggiare attorno a monastero in questa regione di monti e foreste, singolare sentire ad ogni quarto d’ora le campane suonare all’interno per chissà quale attività

francia_Grand Chartreuse_2

Torniamo al camper, in silenzio, accompagnati dal vento e accarezzati dal sole. Ora puntiamo verso Grenoble passando per il Col de Porte tra bei pascoli e ampie vedute. La strada scorre ancora tra alberi colorati fino ad intravvedere i palazzi della città di Grenoble. Qui veniamo incanalati nel traffico caotico dell’ora di punta … ecco, lasciata la pace lassù tra i monti.

Francesca e Gastone

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