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L'inverno viaggiante in camper e caravan
preparazione della cellula

cellula inverno

 Preparare l'abitacolo del veicolo ricreazionale ad affrontare la stagione fredda, ci permette di evitare disagi ed inaspettate sorprese

di Lorenzo Gnaccarini

Il camper e la caravan sono veicoli ricreazionali idonei per le vacanze durante tutto l'anno. Occorre, però, adottare particolari rimedi per consentire vacanze senza problemi anche durante la stagione invernale. Purtroppo, alcuni veicoli, specie la categoria “entry level”, non sono adeguatamente preparati per affrontare le vacanze invernali senza che accadano dei problemi, ma con alcuni piccoli accorgimenti si possono evitare e di conseguenza permettere di trascorrere serenamente le vacanze sulla neve.

La preparazione della cellula è fondamentale per poter resistere al freddo delle località invernali di montagna ma anche di pianura, in quanto i problemi possono accadere ogni qual volta ci si trova a trascorrere le vacanze “sotto zero”.

Con la cellula preparata per resistere al freddo e con qualche piccolo accorgimento, ci si può permettere di trascorrere delle bellissime vacanze sulla neve, anche affrontando temperature rigide, con qualsiasi camper o caravan.

Quindi, vi elenchiamo le operazioni che eseguiamo sul nostro veicolo per prepararlo ad affrontare la stagione invernale senza problemi.  

GUARNIZIONI FINESTRE E SERRATURE  

Parola d'ordine: non far uscire il caldo!

Sembra scontato, ma la prima difesa contro il freddo è non far uscire il caldo, altrimenti scaldiamo scaldiamo ed abbiamo sempre freddo e le bombole del gas vuote.

Quindi, la prima cura che dobbiamo fare per resistere al freddo è avere le guarnizioni delle finestre, porte, sportelli, qualsiasi apertura, in perfette condizioni e che sigillino perfettamente.

Per mantenere le guarnizioni in forma basta lavarle con acqua e sapone e lubrificarle con spray al silicone. Con questo trattamento le guarnizioni rimangono morbide ed aderiranno perfettamente alla finestra.

Questa operazione deve essere eseguita anche per le guarnizioni di porte, sportelli, e, da quando ci siamo, lubrifichiamo anche le serrature e le cerniere, affinché non si blocchino con il freddo.

Se vi fossero delle fessure tra le guarnizioni e la finestra completamente, chiusa, occorre verificare se è possibile registrare le levette di chiusura, per fare in modo di avvicinare di più la finestra alla guarnizione. Stesso discorso anche per gli sportelli di gavoni od altre aperture, si possono registrare le levette di chiusura modificando leggermente l'inclinazione. Attenzione, che queste levette sono abbastanza fragili.  

CAMINO ADATTO  

I camini standard installati sui veicoli ricreazionali vanno bene per la maggioranza delle condizioni atmosferiche, ma sappiamo tutti che in montagna, soprattutto in inverno, è facile subire delle giornate di vento molto forte, che potrebbe ridurre o bloccare la fuoriuscita dei gas dal camino, con il conseguente spegnimento della stufa.

La soluzione è di sostituire il camino standard con un camino antivento, affinché si possa eliminare il problema del vento.

Ma se nevica? Naturalmente, da quando ci siamo, o si installa una prolunga di lunghezza tale da non superare in altezza gli altri accessori che abbiamo sul tetto (max. 20 cm), per limitare la sagoma in altezza, altrimenti, se proprio riteniamo che non sia sufficiente, ci si può dotare di una prolunga più lunga, ma conviene montarla solo quando arriviamo in montagna, andando sul tetto con un cacciavite e qualche minuto di lavoro. Bisogna, poi, ricordarsi di toglierla quando dovremo ripartire... altrimenti ci penserà il primo albero...  

RISCALDAMENTO EFFICIENTE  

Quel poco di caldo che possiamo produrre, sfruttiamolo al meglio!

Tutti i veicoli hanno l'aria canalizzata che viene distribuita in vari punti della cellula.

Ma se quei tubi sono ostruiti o mal regolati, potrebbe succedere che in una o più bocchette esce un debole soffio di aria tiepida e in altre un phon bollente e quel calore che riusciamo a produrre è mal distribuito e, in qualche caso, sprecato.

Bisogna sfruttare al massimo la portata dell'impianto e distribuire il calore in maniera uniforme in tutte le parti della cellula.

Quindi, per prima cosa, occorre pulire accuratamente tutto l'impianto di distribuzione dell'aria (canalizzazioni e ventola) dalla polvere che si è accumulata.

Pulire la ventola di distribuzione dell'aria, che, nella truma 3000 è avvitato al pannello posteriore della stufa, mentre nelle combi è integrata nella stufa in corrispondenza delle uscite dell'aria calda, non è una operazione semplice. Occorre una buona manualità ed essere certi di rimettere tutte le cose a posto (altrimenti se non vi fidate, rivolgetevi per questa operazione al centro assistenza più vicino a voi).

Dopo una stagione invernale di funzionamento della ventilazione della stufa, la polvere si accumula nelle palette della stufa, riducendo, così, la portata dell'aria.

Per la pulizia della ventola, si può operare in questo modo:

  • accediamo al vano della stufa dove partono le tubazioni del riscaldamento

  • stacchiamo le tubazioni dai collettori, rimuovendo le viti o le fascette

  • con un aspirapolvere potente, dotato di una piccola cannula con scopino oppure aiutandoci con un pennello di setole dure, proviamo a staccare ed aspirare la polvere depositata sulle palette

  • se le palette non sono raggiungibili, allora si può utilizzare l'aria compressa per staccare la polvere; conviene soffiare l'aria dalla parte dove abbiamo rimosso i tubi e, con l'aspirapolvere, risucchiare la polvere che esce dalla parte di aspirazione dell'aria della stufa

A questo punto, avendo staccato le tubazioni dell'aria dalla stufa, si può procedere alla pulizia delle condotte:

  • soffiare con aria compressa nella tubazione dell'aria, per qualche secondo, affinché la polvere depositata esca dalle bocchette dell'aria sparse nella cellula

Ricordarsi, alla fine, di rimontare correttamente le tubazioni ai collettori della stufa, facendo attenzione che non rimangano fessure.

Infine, controllare tutte le tubazioni e verificare che non presentino lacerazioni, fessure o trafilamenti di aria e che non abbiano subito delle piegature troppo angolate, che provocano una riduzione sensibile della sezione con la conseguente strozzatura, portando ad una scarsa efficacia di getto d'aria all'uscita della bocchetta.

Se, una volta pulito tutto l'impianto, alcune bocchette non hanno una portata sufficiente, probabilmente, in quella condotta ha meno portata e questo problema si può correggere andando a variare il ripartitore d'aria che è, solitamente una levetta posta all'uscita della ventola della stufa. Agendo su quella levetta, si agisce sulla divisione della portata tra le varie condutture e si riesce, quindi, a portare più caldo dove serve, togliendolo da dove ne esce troppo.

Un riscaldamento ben ripartito consente di avere la cellula a temperatura uniforme e, quindi, ridurre od evitare la condensa che, solitamente, si forma sulle pareti più fredde o nelle zone dove l'aria rimane più ferma.  

ISOLAMENTO PAVIMENTO  

Il pavimento, che normalmente occupa 4 mq di superficie, se non è adeguatamente isolato, dissipa molto calore.

Nei veicoli più costosi, di solito il pavimento è doppio, con l'intercapedine riscaldata che, solitamente ospita anche gli impianti e serbatoi dell'acqua.

Ma nei veicoli entry-level, il pavimento non è riscaldato e, nonostante il maggior spessore rispetto le pareti ed il tetto, è una parte molto fredda perché, anche se il riscaldamento è più che efficiente, sappiamo tutti che l'aria calda va verso l'alto ed anche le bocchette di uscita dell'aria, che sono sempre poste molto in basso, non riescono a scaldarlo a sufficienza.

Conviene, quindi, posizionare sul pavimento delle coperture o rivestimenti (tipo pedane, tappeti, moquetttes sagomate ecc.) che possano isolare maggiormente e permettere, quindi, di ottenere meno dispersione termica, con il conseguente risparmio di consumo di gas, oltre ad avere un comfort notevolmente migliorato, permettendoci, quindi, di non avere più i piedi freddi.

Un consiglio utile e forse non banale, indossate delle pantofole di pelo e/o pile, vi aiuterà a sentire meno il freddo ai piedi!  

STRACCI PER BAGNATO E TAPPETO IN ENTRATA  

In inverno è frequente entrare in camper o caravan con scarpe con neve, bagnate. Conviene avere un tappeto all'entrata per poter togliere le scarpe e lasciarle asciugare senza portare il bagnato dappertutto nella cellula.

Inoltre, è buona abitudine avere degli stracci per asciugare eventuali ristagni di acqua o neve appena si entra, per evitare che si bagni tutto il tappeto e, quindi, l'aumento dell'umidità all'interno della cellula, che causa la condensa sulle pareti.

Più acqua togliamo dalla cellula, meno condensa si formerà sulle pareti.  

PROTEZIONI ANTICONDENSA E DOGHE LETTI  

Le pareti dei letti, sia per i letti in mansarda oppure in coda o nei letti a castello, sono quelle che non vengono raggiunte dal movimento dell'aria del riscaldamento e, spesso, l'umidità, che si genera dalla vita a bordo con le finestre sempre chiuse, si trasforma in condensa in quei luoghi dove l'aria non circola e la temperatura delle pareti è bassa fino a raggiungere il punto di rugiada.

Si può immaginare che il materasso, a contatto con le pareti, può bagnarsi e trasmettere il freddo fino alla persona che dorme.

Quindi, tenere distaccato i materassi dalle pareti manterrà asciutti e più caldi i materassi e chi ci dormirà sopra.

La soluzione più semplice è quella di realizzare una “doppia parete” con un foglio di compensato sottile (3 mm) e con dei listelli di legno 10x10 mm in verticale, da posizionare tra la parete e il foglio di compensato. Con questo sistema, il materasso non appoggerà sul compensato e la condensa che si formerà non bagnerà il materasso lateralmente, ma scorrerà verso il basso, fino sul piano del letto.

A questo punto, è fondamentale avere le doghe nel letto, altrimenti la condensa bagnerà il materasso se è posizionato direttamente sul piano di legno.

Inoltre, se si ha l'accortezza di non far appoggiare completamente le paretine sul piano del letto ma le si tengono sollevate di 10 mm, si crea una circolazione di aria tra lo spazio sotto le doghe e la parete, riducendo sensibilmente la formazione di condensa.

Con le paretine anticondensa e le doghe, si ha una ottima protezione dal freddo delle pareti e dall'umidità della condensa, migliorando notevolmente il comfort del sonno.  

RISCALDAMENTO MANSARDA  

Se nella mansarda o letto in coda non è presente il riscaldamento perimetrale la semplice bocchetta di aria, non preoccupatevi, perché già l'accorgimento di adottare le paretine anticondensa e le doghe sono più che sufficienti per “tenere” lontano il freddo.

Inoltre, questi letti, che sono quasi sempre posizionati nelle parti più alte della cellula, risentono del calore che si accumula sempre in alto.

Quindi, con delle buone coperte od imbottiture, si riesce a dormire in maniera confortevole anche con il riscaldamento al minimo, perché quel poco di riscaldamento si accumula in alto raggiunge efficacemente i letti.

La presenza di una bocchetta di aria del riscaldamento in mansarda o il raffinato riscaldamento perimetrale, migliora sicuramente il comfort notturno, annulla la possibilità di formazione della condensa (sempre se ci sono le paretine anticondensa e le doghe nei letti) e consente di trascorrere le notti con il calore più sensibile e diffuso anche in queste zone più remote della cellula.

Non è indispensabile avere il riscaldamento in mansarda per affrontare le vacanze sulla neve, ma questa soluzione può essere facilmente integrata con lavori fai da te diramando una tubazione del riscaldamento (ad esempio quello della dinette) fino a portare il tubo in mansarda. Ogni cellula ha una propria disposizione e con uno studio attendo ed accurato del proprio impianto di riscaldamento si può trovare una soluzione semplice e facile da realizzare per portare il riscaldamento in quelle zone.

Per i più freddolosi, consigliamo i “sacchi-letto” che permettono un comfort notturno e poter restare al caldo senza spifferi, cosa che i normali lenzuoli fanno.    

OBLÒ CON VENTOLA  

In inverno, bisognerà, comunque, procedere ovviamente al ricambio dell'aria, in maniera efficace, soprattutto quando si cucina o quando si fanno le docce, momenti, quindi, in cui si genera molta umidità, che deve essere smaltita al più presto per limitare la formazione di condensa.

Ma bisogna stare molto attenti perché le aperture portano fuori il calore del riscaldamento, che poi, ci toccherà produrre nuovamente consumando molto gas.

Quindi, bisogna ricambiare aria, ma con la giusta efficacia.

La soluzione migliore e più efficace è quella di aprire leggermente la finestra della cucina e di accendere in aspirazione la ventola dell'oblò, affinché il vapore generato dalla cottura delle pietanze, venga aspirato ed espulso dalla ventola prima che si diffonda nella cellula. In questo modo, eliminiamo quasi immediatamente l'umidità e gli odori della cucina dalla cellula, riducendo al minimo la dispersione di calore.

Stessa cosa si può fare a necessità, quando occorre un ricambio veloce ed efficace dell'aria, anche dopo le docce o in qualsiasi altro momento: basta aprire leggermente una finestra ed azionare la ventola dell'oblò e in qualche minuto si ha un ricambio dell'aria senza “congelare” la cellula.  

COPERTURA PROTETTIVA OBLÒ 

Ma come faccio ad aprire l'oblò che ha la ventola, se sta piovendo, nevicando o se è nevicato?

Gli oblò si bloccano quando sopra di esso si forma il ghiaccio provocato dallo scioglimento della neve che sta cadendo oppure a seguito di una nevicata, che ha ricoperto completamente il nostro tetto.

La soluzione più efficace e semplice per permettere l'apertura dell'oblò in qualsiasi condizione meteorologica è quella di dotarlo di una apposita copertura che permetta di aprire completamente l'oblò, evitando, quindi, che la pioggia, neve, vento, possano entrare e consentendoci, quindi di ricambiare l'aria anche quando ci son le condizioni meteorologiche avverse.

La copertura dell'oblò, abbinato alla ventola dell'oblò, possono rivelarsi molto utili in tante occasioni anche non invernali, come durante il viaggio in estate, oblò aperto ma protetto dall'aria del viaggio, durante la pioggia estiva, possiamo lasciare l'oblò aperto quando abbandoniamo il camper in rimessaggio o in sosta senza preoccuparci di andarlo a chiudere se dovesse iniziare a piovere, ecc...

Consideriamo preziosa anche la vostra esperienza pertanto sarà gradito il vostro contributo che potrà andare ad arricchire l'argomento!


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