Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è un territorio di notevole fascino ed interesse tanto da essere considerato una delle aree forestali più pregiate e più antiche d'Europa. E' caratterizzato da rocce sedimentarie in prevalenza di arenaria intercalate a marne. Ricco di vegetazione di foreste millenarie, ospita animali quali il lupo, il cinghiale, il capriolo, il daino, il cervo ed il muflone. Di notevole fascino anche i borghi storici ed i luoghi di culto.
Commenti e consigli:
All’epoca del suddetto diario di bordo, nostro figlio Filippo aveva 20 mesi pertanto i ritmi sono ben cadenzati da esigenze che un bambino ha a quell’età. Sicuramente l’itinerario sopra descritto può essere effettuato in minor tempo oppure ampliandolo con i suggerimenti indicati o con escursioni naturalistiche.
Prodotti e piatti tipici:
il panno del Casentino (un tessuto antico, tipico per i suoi caratteristici riccioli) e le ceramiche artistiche.
Il prosciutto del Casentino (Presidio Slow Food) con impasto di salagione arricchito da aromi e spezie, stagionatura che non supera i 12 mesi.
Altri salumi quali la finocchiona, il salame, il rigatino (un salume ottenuto dalla pancia del maiale), la soppressata detta capoccia (pezzi di maiali, bolliti, sminuzzati, conditi e poi inseriti in un canovaccio cucito), i sambudelli (salsicce con impasto di salsiccia a cui viene aggiunto milza, sangue, polmone e fegato) e la salsiccia matta “ciavar” (ottenuta con le carni meno pregiate del maiale condite con sale, pepe, aglio e vino Sangiovese).
Per i formaggi: il pecorino del Casentino (di sapore intenso e leggermente piccante, con stagionatura di circa 120 giorni), altri formaggi a base di latte di capra sono: la ricotta e il raviggiolo (presidio Slow Food) prodotto dell'Appennino tosco-romagnolo nella provincia di Forlì-Cesena è un formaggio leggermente burroso, di pasta bianca, di sapore delicato, quasi dolce. Si presenta di solito adagiato su rametti di felce maschio.
Nella zona di Stia è possibile gustare l’acquacotta alla Stiana, (si prepara con cipolle, brodo, fette di pane abbrustolite, fegatini di pollo, sale e pepe).
Il tortello sulla lastra, da considerarsi quasi come piatto unico, è un raviolo di grosse dimensioni (da 10 a 20 cm di lato) al cui interno c'è un ripieno di zucca o patate aromatizzato con aglio, cipolla, pancetta (o lardo) e pecorino; il nome deriva dalle origini in cui il tortello veniva cotto su una “lastra” di pietra arenaria.
A Cetica (AR – m 700 s.l.m.), una frazione nel comune di Castel San Niccolo si coltiva la tipica patata rossa, riconosciuta come “Arca del Gusto” da Slow Food.
A Londa (FI) si coltiva la pesca chiamata “Regina” dalla polpa bianca, è profumata e polposa, si raccoglie nella seconda metà di settembre.
Primi piatti: toppe alla casentinese (pasta tagliata condita solitamente con ragù d'anatra), tortelli di patata rossa di Cetica.
Secondi piatti: porchetta di maiale grigio del Casentino (allevato allo stato brado) con fegatelli, carne di mucca di razza romagnola e chianina, selvaggina, piatti con funghi.
I marroni casentinesi sono di polpa bianca, tenera e saporita. Con le castagne bollite e l'aggiunta di sale si preparano le ballotte o baloci; le tigliate invece si preparano con le castagne sbucciate e bollite con l'aggiunta di finocchio selvatico; le caldarroste vengono chiamate bruciate o brici.
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