Sestiere SAN MARCO
È quello istituzionale dove hanno sede i palazzi del potere, è il più famoso, il più turistico e il più chic.
La visita di questo sestiere dipende da dove la vorrete iniziare, se proseguite da Cannaregio attraverso il Ponte Fondego dei Tedeschi (1) ve la raccontiamo qui di seguito, altrimenti se raggiungerete Piazza San Marco con il vaporetto (fermata San Zaccaria!) dovrete seguire questo itinerario al contrario!
Dal sestiere Cannaregio passiamo a quello di San Marco raggiungendo il ponte di Rialto, dove nella Salizada Pio X (2) (dalla parte di S. Bartolomeo) si trova il custode dei segreti della “droga divina”, ovvero una testa d'oro che altro non era che l'insegna della Spezieria alla “Testa d'Oro”, utile per chi non sapeva leggere e poterla così facilmente identificare, poco sotto si leggono frammenti di una scritta che cita la theriaca o teriaca, spiegata nel sestiere precedente.
A nemmeno 200 metri da qui si trova la Chiesa di San Salvador (3), affacciata all'omonimo campo. Vale una visita non solo per i pregevoli dipinti in essa conservati ma per una particolarità che succede soltanto 3 volte all'anno (dal 25 dicembre al 1° gennaio compresi, dalla domenica di Pasqua a quella successiva e dal 6 agosto – Trasfigurazione di Cristo – fino al 13 agosto compresi), quando il cambio di scena, come a teatro, un pregevole quadro del Tiziano lascia spazio all'esposizione di una pala d'argento, risalente al alla fine del XIV secolo composta da 5 elementi orizzontali, un capolavoro di rara bellezza. All'uscita della Chiesa di San Salvador vi consigliamo di notare sulla facciata, a sinistra, è conficcato un proiettile sparato dagli Austriaci, il 6 agosto 1849, durante il bombardamento contro la Repubblica di San Marco.
Una camminata verso Riva del Carbon, che si affaccia al Canal Grande, dove Ca' Loredan (4) (sede del Municipio di Venezia) custodisce due curiose particolarità: sulla seconda colonna da sinistra si trova l'incisione dell'uomo con la pipa, che ricorda una curiosa leggenda di un pescatore di nome Biagio; invece sul muro a lato del palazzo, verso calle del Carbon si trova la targa che ricorda la prima donna laureata nella storia, qui nata nel 1646 era Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, donna di grande erudizione, che purtroppo, con mio grosso rammarico, dimenticata o mai citata nei libri di storia!
Raggiungiamo poi campo Santo Stefano, ammirando scorci di questa parte di Venezia, bella ed affascinante (come Campo Manin, già Campo San Paternian). Campo Santo Stefano (5) è uno dei più vasti della città lagunare, tranquillo e suggestivo, ma quello che noi stiamo cercando si trova di fronte ad un negozio (civico 2800), ovvero le tracce della già menzionata teriaca, sulla pavimentazione noterete tre rinforzi circolari dove venivano appoggiati i calderoni per la preparazione della droga divina.
Prossima tappa è la Chiesa di Santa Maria del Giglio (6), visita a pagamento, di grande bellezza la facciata, vi consigliamo di prestare attenzione all'entrata della chiesa, si trovano sei mappe stilizzate in pietra, rappresentanti le località dove Antonio Barbaro (uomo di grande importanza nel 1600) svolse le sue attività principali a favore della Repubblica di Venezia: Candia, Corfù, Padova, Roma, Spalato, Zara. Custodisce al suo interno interessanti importanti reliquie (anche un pezzetto del velo della Beata Vergine) e altri pregevoli capolavori. Ma la cosa curiosa, che si aggiunge alla nostra “caccia al tesoro” è il suo campanile mozzato, staccato dalla chiesa, altro non è che attualmente un negozio di souvenir, fu distrutto nel 1775 causa la sua pendenza considerata pericolosa, furono avviati lavori di ricostruzione ma i lavori si fermarono alla base.
Poco lontano si trova il famoso teatro La Fenice (7), bello ed affascinante da ogni angolazione lo si voglia guardare.
CONSIGLI UTILI
È possibile visitare il teatro all'interno e ammirare il Foyer, la Sala Teatrale, il Palco Reale e le Sale Apollinee. Prenotare questa esperienza è facile, basta un CLICK!
Poi ci catapultiamo in un dedalo di calle dove si affacciano negozi di gran lusso o dove vengono messi in mostra abiti teatrali, nonché gioiellerie con oggetti di pregiata realizzazione, ma quello che cattura la nostra attenzione è quello che vende le divise originali dei gondolieri (8) (Merceria dell'Orologio o come scritto sulla targa “Marzaria de L'Orologio, 257 – vicino a Piazza San Marco) per circa 400 gondolieri presenti a Venezia, icona della città lagunare nel suo aspetto turistico e folcloristico, una scelta fashion che abbiamo apprezzato (siamo talmente curiosi che siamo entrati e chiesto alla commessa di fotografare queste divise dal fascino unico!).
Raggiungiamo poi piazza San Marco (9), famosa in tutto il mondo, bella, con un fascino senza tempo. Non staremo a raccontarvi di questa piazza gli aspetti turistici che troverete in qualsiasi guida, ma bensì vi indicheremo alcuni dettagli che abbiamo inserito nella nostra “caccia al tesoro”. Eccoli:
- i pili portabandiera davanti alla Basilica di San Marco (che purtroppo non abbiamo visitato, causa code interminabili) simboleggiano i tre regni conquistati dai Dogi, ossia Cipro, Candia (l'attuale Creta) e la Morea (il Peloponneso dei nostri giorni), in epoca napoleonica si propose di abbatterli, in quanto venivano considerati simboli della tirannia, ma si decise di mantenerli e farli diventare il simbolo della Libertà, della Virtù e dell'Uguaglianza;
- osservate il Palazzo ducale (10) con un occhio diverso, al di là del suo fascino, uno splendore che sembra uscito dalle mani esperte di una merlettaia di Burano, ma invece è un libro in pietra, capitelli, sculture, altorilievi, sono stati concepiti come una pagina aperta di un libro da leggere. Il palazzo Ducale quale centro del potere contiene ben 600 immagini scolpite che rappresentano il Creato come specchio della grandezza divina, tra storia, mito, sacro e profano, allegorie ma anche lezioni morali;
- uno sguardo alle colonne del Palazzo Ducale e noterete che soltanto due sono di colore rosa, la leggenda narra che il Doge apparisse qui, dove, oltre a celebrare le cerimonie, annunciasse anche le sentenze di morte (il rosa ricorderebbe il sangue dei condannati);
Uno sguardo al famoso ponte dei Sospiri (11), uno degli scorci più fotografati di Venezia Dal Ponte della Paglia, anche se in molti non sanno perché è così chiamato. La tradizione popolare dice che il suo nome è attribuito al fatto che qui transitavano i condannati in attesa di giudizio e qui potevano dare un “ultimo sospiro” prima di essere rinchiusi nelle severe prigioni della Serenissima.
Alcuni scorci di questo sestiere e l'Altra Venezia prosegue dopo la galleria immagini.
Consigli utili
Volete vivere un'esperienza unica partecipando alla visita guidata a Palazzo Ducale e ammirare le sale che raccontano la storia dell'epoca d'oro della Serenissima?
In questo nostro girovagare ci rimane da visitare l'ultima parte di Venezia, è il
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Commenti
Cara Franca,
so che i cani di piccola taglia possono salire sui vaporetti e viaggiano gratuitamente.
un caro saluto
Marzia
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