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Il fulltimer cantastorie itinerante: Stefano Cattini

 Stefano Cattini

 L'intervista a Stefano Cattini, musicista, fulltimer in camper

Redazionale di Vacanzelandia

Avevamo dedicato un articolo ai fulltimers ai primi di agosto, quando il Bubris (Cristiano Fabris all'anagrafe) ci aveva raccontato chi sono e perché hanno scelto di farlo, raccontando in prima persona della propria esperienza (leggi QUI l'articolo). Oggi lo stesso Cristiano ha intervistato Stefano Cattini. Andiamo insieme a scoprire...

Il salto di Stefano

Stefano Cattini è quello che potremmo definire un cantastorie itinerante del XXI secolo. L’abbiamo conosciuto durante un suo spettacolo, mentre cenavamo in un ristorante modenese e sarà perché ha cantato parecchi successi italiani e non, facendoci compiere un salto nel tempo, o forse perché sceso da un camper, ci ha incuriosito e abbiamo voluto conoscerlo meglio. Poche domande che nascondo un grande spirito, una voglia di non arrendersi di mettersi in gioco e il compagno della propria avventura: il camper.
 
D. Stefano chi eri nella tua vita passata?
R. Nella mia vita precedente, lavoravo in un’azienda tessile di maglieria e mi occupavo di trasformare attraverso un programma, il disegno di una maglia in realtà. Un lavoro abbastanza artistico, piuttosto bello e che mi piaceva svolgere. Poi è successo che dopo qualche anno, in modo naturale, capisco che la musica è la mia più grande passione, quindi dal 2001 inizio ad avvicinarmi sempre di più al mondo musicale, a studiare sino a quando nel 2006 ad inizio a fare alcune serate. Mi accorgo che la mia vita inizia a spostarsi verso qualcosa di nuovo: nuovi stimoli, nuove soddisfazioni e nuovi traguardi. Inizio a far convivere entrambe le attività, con enormi sacrifici di tempo, sonno e stanchezza. Provate a pensare dopo una giornata di 8-10 ore di lavoro, andare a casa cambiarsi e farne altre 4 a cantare in locali. La doppia vita è durata sino al 2011, quando chiusi con il lavoro da dipendente a seguito di uno scontro con i titolari della società per cui avevo lavorato. Era il 5 giugno del 2011 e da allora dissi addio alla mia vecchia vita e feci il salto. Probabilmente il camper mi ha aiutato a fare questo passaggio, perché lo comprai con l’intento di portare avanti entrambe le cose e in realtà è stato il traghettatore, verso la musica a tempo pieno.

D. Come diventa il camper il tuo compagno di avventura?
R. A mano a mano che mi avvicinavo al mondo della musica e mi affascinavo sempre di più facendo serate in giro per locali e in parallelo vestendo i panni del dipendente di giorno, dissi che sino a quando riuscivo a far coincidere le due cose avrei continuato. Nel momento in cui fossero diventate inconciliabili, avrei fatto una scelta e l’imput arrivò proprio dal camper nel 2011. L’acquisto fu per ragioni logistiche e pratiche: uscivo dal lavoro e mi dirigevo direttamente al locale, avevo sempre dietro attrezzatura, vestiti e una doccia e letto comodi. Era insomma, la soluzione perfetta che mi permetteva di lavorare di giorno e poi fare le serate di sera e nel contempo di dormire la notte senza dover rientrare a casa e perdere ulteriore tempo. Di qui in passo fu breve: mi si accese la lampadina e il camper diventò il mio mondo. Oltretutto io nasco all’interno di una famiglia di campeggiatori; da piccolo i miei hanno sempre avuto la caravan e io da tempo desideravo un camper. Quindi detto-fatto, acquistai il mio primo camper, che ho tuttora e dove potei caricare tutta la strumentazione nel garage. Divenne la mia casa, dove mangiare, dove portemi fare una doccia in qualsiasi momento, dove dormire e dove anche provare pezzi inediti. Con il camper è tutto più facile: posso avere la libertà di fare tre concerti consecutivi avendo il proprio camerino, la propria doccia sempre a disposizione. È così il camper ti migliora la qualità della vita: niente alberghi, niente valigie la tua casa è sempre con te. Questa è il vero segreto essere una chiocciolina che gira con la propria casa

D.Quindi oggi Stefano sei una cantante?
R.Oggi sono un ragazzo che si occupa di musica 24 ore al giorno includendo forse anche le ore di sonno. L’obiettivo è quello di diffondere la musica dal vivo, attraverso l’ironia, portarla tra la gente farla vivere e non solo attraverso un karaoke. Durante gli ultimi anni ho incontrato parecchi artisti e ho portato avanti differenti collaborazioni con musicisti, cantanti, "bestie da palcoscenico" di ogni genere... e ti accorgi quanto è bello collaborare per lo stesso obiettivo, ovvero emozionarsi!  Ne è nata l’associazione OPEN YOUR ARTs che offre al cliente, proprio la possibilità di scegliere come vuole organizzare il proprio intrattenimento: dall’acustica, alla semplice voce accompagnata da sola chitarra, sino ad arrivare a archi e percussioni.

D. Quali sono i progetti per il futuro
R. Sono davvero tanti, forse troppi ma meglio così! Meglio avere tanta carne al fuoco e cucinarla un po' per volta che trovassi col frigo vuoto. Molti spettacoli, tra cui quello su Lucio Dalla e poi la voglia di portare avanti questo progetto di dedicato a una formazione che si chiama combo-jazz che ha una formazione 10 elementi con cui hai la possibilità di fare veramente un raggio musicale molto ampio: dal brano pop sino a una formazione con sezione di archi. E poi un sito nuovo assolutamente ci stiamo pensando in questo periodo ci stiamo lavorando molto sia con nel cervello che con le mani e ancora mille altre cose che sinceramente non posso svelare al 100% ma la carne al fuoco mi dicevo prima veramente tanta e quindi quando tu quando c'è così tanto fermento io sono sicuro che la via è quella giusta.

D. Cosa rimpiangi della tua vita passata?
R. Direi nulla, non rimpiango nulla e non mi manca direi nulla. In questo periodo se devo dire, mi manca mio padre perché mi ha lasciato da poco, ha lasciato la vita terrena e questo per me è un duro colpo da superare. Non so se in futuro mi possa accorgere che manchi qualcosa della mia vita passata, quel che è certo si è sempre in tempo a tornarci. Mi sento di aver fatto la scelta giusta e sono molto felice di quello che sto facendo e con le persone che sono nella mia vita. Mi ritrovo a vivere la musica, a portare avanti una tua grande passione con persone che sono come fratelli e questo non è solo bello, ma è una vera e propria fortuna!

                Scopri la storia di altri FULLTIMERS - clicca QUI

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