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Il Carso sloveno e oltre

Ecco la terza parte del viaggio in camper di Daniele G. e Anna, amici di Vacanzelandi@, che ci descrivono uno dei più affascinanti paesaggi naturali che caratterizzano il territorio della Slovenia: il Carso.

Il diario di viaggio continua dalla pagina precedente

- terza parte -

7 Agosto

La mattina ripartiamo abbastanza presto in direzione del Lago Bohinj.

Salteremo per ora il Lago di Bled che visiteremo successivamente insieme a nostra figlia che si unirà a noi domani (arriva domani mattina alle 5.30 alla stazione di Lubjana proveniente da Torino).

Arrivati al bivio per Bled, il traffico diventa intenso, ed i 5 Km che ci separano dal lago di Bled le percorriamo a passo d’uomo. Superatolo il traffico riscorre senza problemi e i 20 Km che ci separano dalla nostra meta sono senza problemi.

Bohinjsko Jezero, è il lago più esteso della Slovenia, e la strada che vi conduce è bella, incastonata nel fondo di un vallone glaciale.

Ci dirigiamo subito al parcheggio (costo 3.00 €) che si trova all'attacco del sentiero che conduce al cospetto della bella Cascata del Savica. Qui ci sono bar e ristoranti, e il posto, dato la vicinanza del lago, è molto frequentato.

Il sentiero che conduce alla cascata (5 € di ticket per l’ingresso), è in realtà una lunga scalinata nel bosco che conta intorno ai 550 gradini. Non fatevi spaventare dal numero, è una passeggiatina facilissima di poco meno di un’ora andando a passo di villeggiatura. La cascata è senz'altro suggestiva, una doppia lama di acqua che sgorga dal nulla (è una risorgiva d'acqua infiltrata nella montagna) e precipita per decine di metri fino ad una bella pozza verde smeraldo. C’è molta gente, e per le foto di rito impieghiamo un po’ di tempo.

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Cascata del Savica

Ridiscendiamo con molta calma, e al parcheggio, prima di ripartire, compriamo del formaggio locale da uno dei numerosi venditori che qui si trovano.

Riprendiamo il camper e percorriamo i pochi chilometri che ci portano in riva al lago, dove parcheggiamo in un grande parcheggio usato per quelli che vanno sul lago, ma anche per chi, come noi, decide di prendere la funivia per il Monte Vogel (N46.27780 E13.83619). In realtà c’è un altro parcheggio proprio alla partenza della funivia, ma è sempre molto pieno e qui non abbiamo trovato posto.

Percorriamo la breve salita che in breve tempo ci porta alla partenza della funivia.

Il tragitto è breve, ma una volta arrivati, una terrazza ci permette di spaziare lo sguardo su tutto il lago sotto di noi, per un panorama stupendo. So che è Bled il lago più famoso della Slovenia, ma vi assicuro che questo sotto di noi non è sicuramente inferiore come bellezza.

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Lago Bohinj

Prima di ridiscendere passeggiamo un po’ per le strutture e le piste dove d’inverno si pratica lo sci. Sembra un posto davvero molto ben organizzato e all’altezza di tanti posti famosi in Italia.

Alla fine, un po’ a malincuore, ridiscendiamo a valle, ma prima di riprendere il nostro cammino, andiamo sulle rive del lago a farci un buon bagno.

Si entra tranquillamente nel campeggio Danica, l’unico sul lago, da dove partono anche i battelli che fanno l’escursione sul lago, molto frequentati.

Ci dirigiamo verso Ljubljana (SLO), dove dobbiamo fermarci a dormire per prendere nostra figlia l’indomani mattina che arriva con treno da Torino, ma prima facciamo una sosta alla bella cittadina di Radovljica (SLO)

Dire città sarebbe fuorviante, viste le dimensioni della parte antica: così piccola da stare tutta in una piazza. Noi ci fermiamo in un grande parcheggio poco prima di arrivare al centro vero e proprio della cittadina. Della località ho letto che era importante già nel XIII secolo, che ebbe le mura e il titolo di città, ma fu completamente distrutta dal terremoto del 1511; da quella data iniziano la rinascita e lo sviluppo architettonico.

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Radovljica

Dal parcheggio che introduce alla zona pedonale, prendiamo la strada che diventa la lunga piazza Linhartov Trg intitolata al locale drammaturgo e storico Anton Tomaz Linhart. Su di essa si affacciano belle case della borghesia, costruite dal XVI secolo in poi; stile semplice, con decorazioni pittoriche geometriche e affreschi che purtroppo hanno sofferto il tempo e una certa decadenza. Perfettamente restaurata la Sivceva Hisa, ora museo d'arte dove ci limitiamo a vedere le volte gotiche del pianterreno. La piazza termina nello slargo dove si trova il duomo, un edificio gotico dalla modesta facciata, ma con un bell’interno a tre navate. Un’altra costruzione che coglie l’occhio è il barocco Palazzo Thurn, ampliato nel '700 e arricchito di stucchi e medaglioni con l'effigie dei nobili proprietari. Dato che l'apicoltura era dal XVIII secolo un'importante risorsa economica per la città, per celebrare quest'attività vi è stato istituito il Cebelarski Muzej dove abbiamo visitato un laboratorio biologico e osservato le descrizioni sulla tecnica tradizionale, la collezione di attrezzi in varie forme: statue lignee, arnie scultoree e ben seicento frontali dipinti di alveari con soggetti religiosi, mitici, storici, di scene paesane e geografici.

Arrivati a Ljubljana (SLO), ci dirigiamo verso il parcheggio Tivoli, che ha il vantaggio di essere vicino alla stazione (N46.059681 E14.497172), il numero 2, perché il numero 1 è solo per auto (6 €. dalle 20.00 alle 6.00, 2,2 € per le restanti ore).

Di qui il centro dista 800 metri, e cogliamo l’occasione per una passeggiata notturna sulla centralissima piazza con un buon gelato in uno dei suoi numerosi locali.

8 Agosto

Treno in orario, prendiamo nostra figlia Emanuela, e decidiamo un cambio di programma. Dovevamo fermarci a vedere Ljubljana (SLO) e poi andare sul Lago di Bled, ma visto la grande affluenza che abbiamo incontrato ieri, e data l’ora attuale (sone le 7.00 di mattina), decidiamo di andare subito al lago sperando di trovare posto in uno dei campeggi.

Arriviamo presto, dirigendoci al Camping Bled (N46.3617 E14.0821), ma anche se l’ora è giusta, non troviamo nè posto nè speranza anche aspettando.

Ripieghiamo verso il Camping Sobec (N46.3553, E14.1509), che si trova 4 Km più indietro verso la statale e qui, dopo un’ora di attesa, riusciamo ad entrare e sistemarci.

Prendiamo le nostre fedeli bicilette, avevo portato dietro anche quella di mia figlia, e tramite la ciclabile ci dirigiamo verso il lago (c’è anche un sentiero che parte dal campeggio che arriva al lago). La strada è abbastanza in salita e richiede un po’ di sforzo, ma comunque fattibile.

Affrontiamo subito la ciclabile che fa il giro intorno al lago, (7 km molto facili da fare), fermandoci spessissimo a fare foto.

Saliamo al castello, da un sentiero pedonale lasciando le bici giù al lago, che solo nostra figlia visita in quanto noi vi eravamo stati in un precedente viaggio.

L’entrata al castello è un po’ costosa, 9 €, e sinceramente l’unica cosa che merita,è il panorama, da quassù veramente notevole. Il castello da dentro non emana lo stesso fascino che da fuori. C’è comunque un museo archeologico, un'erboristeria, una cantina, e l'antica tipografia, la cosa che più è piaciuta a nostra figlia, dove è riprodotta una copia fedele e funzionante della pressa di Gutenberg, dove è anche possibile stampare (6.00 €), con il metodo un uso nel Medioevo, dei biglietti ricordo personalizzati su carta grezza (con tanto di bolla in ceralacca a finalizzare la stampa).

Sugli spalti si gode di un panorama meraviglioso del lago e della sua isola.

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Lago di Bled

Rientriamo scendendo a piedi sul lungo lago e ci dirigiamo ad uno dei tanti imbarcadero dove noleggiamo una barca a remi per poter arrivare all’isola. La traversata è piacevole, complice la giornata stupenda. L'isola in mezzo al lago, unica della Slovenia, è occupata quasi interamente dalla chiesa dell'Assunzione della Vergine, rifatta in stile barocco. Per accedere alla chiesa e al campanile, si paga un ticket di 6 €, decisamente spropositato se si pensa che all’interno della chiesa, così come sul campanile, non c’è niente che giustifichi il pagamento di tale biglietto. Ma ormai è fatta; unica nota caratteristica è la campana che si trova sul campanile, e che è possibile far suonare tramite una corda che scende nella chiesa. Secondo la leggenda, suonandola e pregando, la Madonna esaudisce qualsiasi desiderio.

Rientriamo all’imbarcadero e, prima di rientrare in campeggio, ci concediamo un buon bagno nelle fredde acque del lago.

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Isola in mezzo al lago

9 Agosto

Oggi è previsto la visita alla Gola di Vintgar. Ci sarebbe un autobus che parte davanti al campeggio Bled e passa dalla città. Sono due corse mattutine (9-10), ma solo uno per il ritorno alle ore 12.00.

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Gola Vintgar

Dato che comunque dobbiamo fare i 4-5 Km che ci dividono da Bled, decidiamo di andare in bicicletta, anche per non avere l’assillo del ritorno.

La strada è impegnativa, in totale sono 8 Km, nella parte finale si deve affrontare una bella e tosta salita.

Con il senno di poi, potevamo andare in camper; infatti c’è un bel parcheggio, che se anche dobbiamo dividerlo con le macchine, vi abbiamo visto molti camper parcheggiati.

Il sentiero che parte dal parcheggio (vi si accede dopo il pagamento di un ticket di 4 €) è di poco più di 2 Km, che corre accanto al corso del Fiume Radovna su passerelle di legno che lo attraversano più volte fino ad arrivare alla Cascata Šum, alta 12 metri.

L'escursione nella gola è una delle cose da non perdere, lo spettacolo è notevole nonostante si tratti di una meta molto conosciuta e quindi frequentata da tantissime persone. Il percorso è facilissimo, adatto a tutti, che svolgono anche la funzione di vere e proprie terrazze sul torrente. Ci sono le immancabili trote che offrono uno spettacolo supplementare, numerose e belle, per nulla paurose, che si fanno anche avvicinare per un pezzetto di pane. La passeggiata si conclude in una terrazza con bar sopra alla cascata, dove abbiamo preso un gelato e un paio di birre. Una breve scalinata permette di scendere ai piedi della cascata della quale si ha una ottima visione della stessa. Il ritorno avviene sulla stessa via dell'andata, e meno male che eravamo in bici perché le 12.00 sono passate da un pezzo.

Ritornati al parcheggio ci fermiamo al ristorante attiguo a mangiare un piatto a base di trota che il gestore ci dice arrivare da questi fiumi. Molto buono.

Concludiamo la giornata ritornando a Bled (SLO) a fare un po’ di acquisti per negozi.

10 Agosto

Prossima tappa è Ljubljana (SLO).

Arriviamo al Kamp LJUBLJANA RESORT (in via Dunajska cesta 270) e dopo le formalità di rito decidiamo di prenderci una pausa utilizzando il parco acquatico con piscine e idromassaggi riscaldati che per i clienti del camping ha un prezzo agevolato. Dopo pranzo ci apprestiamo ad andare a Ljubljana. C’è un autobus che parte proprio dall’uscita del campeggio (linea 6,8 o 11) e che porta direttamente in centro; sono circa 4 Km, e dato che la strada è tutta in pianura, utilizziamo le nostre fidate biciclette (se volete utilizzare il pulman chiedere i biglietti alla reception).
La città è sorta intorno al Ljubljanski Grad, il castello che la domina da una rupe sul fiume Ljubljanica, si presenta moderna e ordinata, con un'atmosfera di grande vivacità artistica.

Visitiamo la città, tanti ponti e bei palazzi e tanti caffè con i tavolini in cui sedersi e guardarsi in giro, vediamo anche il famoso drago simbolo di Ljubljana.

Saliamo con la funicolare al castello e ne visitiamo l’interno con l’ausilio di un’audio guida (10 € il ticket). Tiriamo a sera, perché vogliamo fermarci a cena qui. Ci è stato detto che il ristorante che si trova all’interno del castello, il “Gostina na Gradu”, sia uno dei migliori della Slovenia, e noi vogliamo provarlo.

In un’atmosfera decisamente piacevole, consumiamo una cena deliziosa, tipicamente slovena ma con portate elaborate da grande chef. Un’ottimo e abbondante pasto davvero che non ci fa rimpiangere il costo (tre menu’ grande assaggio 120 €). Ne valeva la pena.

Scendiamo a piedi per il sentiero che parte dal castello, un po’ incautamente, dato che non c’è una luce ad illuminare la strada. Fortunatamente veniamo raggiunti da altri commensali locali, che data la loro esperienza hanno portato delle torce e gentilmente ci scortano fine ai piedi del castello. Un buon gelato nella piazza dei tre ponti, e poi inforchiamo le biciclette che ci riportano in campeggio.

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Ljubljanski Grad

11 Agosto

Ritorniamo in centro, sempre con le nostre bici. Passeggiamo lungo il fiume seguendo la Adamic-Lundrovo Nabrezje fino allo Zmajski Most, il Ponte dei Draghi, risalente al 1901 e primo in Europa ad essere costruito in cemento armato.

Ci attardiamo al mercato (allestito solo la mattina), il mercato con frutta e verdura dell’orto delle donne che ogni mattina la raccolgono e la portano a vendere, km zero; e facciamo un salto a visitare anche quello coperto.

Si è intanto fatta l’ora di pranzo, e decidiamo di sederci ad un tavolo di uno dei banchetti presenti al mercato, che con 9 € servono una bella frittura di pesce.

Ci sono molti locali che la stanno consumando e quindi decidiamo di provare. Prendiamo anche delle birre e delle sarde, o sardoni come le chiamano loro, e non rimaniamo delusi.

Dopo pranzo decidiamo di fare un giro in battello. Ne prendiamo uno che parte direttamente dal ponte dei Draghi e ci facciamo trasportare dalla voce della guida che, anche in italiano, ci parla delle cose che vediamo. Al termine altra passeggiata per la città e poi rientro in campeggio, dove consumiamo la cena e poi a nanna.

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Verso il Ponte dei Draghi

12 Agosto

Ci rimettiamo in marcia percorrendo una lunga strada in direzione di Logaska Dolina, una vallata glaciale che sulle guide che ho letto tutte dicono che è uno dei luoghi da non perdere della Slovenia. Attraversiamo la cittadina di Kamnik (SLO), e poi prendiamo la statale 225 che ci porta al passo del Crnivec, e poi giù fino a Gornji Grad. In località Luce (SLO) abbiamo visto l’unico campeggio della zona per chi decidesse di fermarsi da queste parti, il Autocamp Smica (N46.2141 E14.4410).

Arriviamo infine all'imbocco della Logarska Dolina (Valle di Logar).

Qui le possibilità sono molteplici. E’ possibile fermarsi nel parcheggio prima dell’ingresso della valle, dove si può anche pernottare (N46.41980 E14.64658), proseguendo poi in bicicletta,  oppure attraversare le sbarre dell’ingresso valle, dove si paga un ticket di 8 € per il camper, e proseguire per i 7 Km che ci separano dal parcheggio della cascata del Rinka.

Noi decidiamo di proseguire e arrivare all’ultimo parcheggio. La vallata è meravigliosa e ci spingerà a rimanere qui fino a pomeriggio inoltrato.

Dal parcheggio fino alla Cascata del Rinka la passeggiata è piacevole ed assolutamente facile. Solo gli ultimi dieci minuti di sentiero sono in pendenza, ma il tratto è comunque breve. La cascata è bella, alta 90 metri secondo la brochure informativa che viene consegnata all’ingresso. Sgorga da una zona di ghiaie tra due speroni rocciosi. E’ un notevole colpo d'occhio, si può arrivare direttamente sotto la cascata. Sulla pozza che questa forma, fare numerose fotografie è d’obbligo. C’è anche un piccolo bar arroccato sulla rupe a fronte cascata dove è possibile rifocillarci.

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La cascata del Rinka

Da qui parte un sentiero che porta su ad un rifugio sulla sommità di queste montagne. Decidiamo di affrontare la camminata dato che la giornata promette bene.

Il percorso è molto faticoso, in costante salita, e con numerosi punti dove è necessario aggrapparsi a corde di sicurezza per passare parti particolarmente impegnative. La strada è scivolosa e necessita di calzature adeguate. Le indicazioni davano 2 ore di strada, ma noi ne impieghiamo più di 3 per arrivare alla meta. Siamo stanchissimi, ma il panorama che ci attende ne valeva sicuramente la pena.

Decidiamo di pranzare qui al rifugio, sui tavoli esterni che vedono numerosi turisti crogiolarsi al sole, e anche noi dopo il pasto seguiamo il loro esempio.

E’ ormai pomeriggio inoltrato quando riaffrontiamo il percorso inverso, e la discesa non è meno impegnativa della salita, ma se non altro in poco più di un’ora arriviamo al camper.

Ripartiamo e decidiamo di percorrere un po’ di Km per avvicinarci alla nostra successiva meta, andando a stabilirci al Kamp Menina (N46.3119 E14.9085), che si trova presso la cittadina di Varpolje (SLO).

Il campeggio è grande e bello, con parco giochi per bimbi e tante altre attività, ma è sovraffollato, soprattutto da sloveni che sembra si siano dati tutti appuntamento qui, e oltretutto, da proprio il numero della gente, il gestore fornisce una password per wi-fi errata, che alle nostre rimostranze, candidamente ammette, dandocene un’altra corretta, ma pregandoci di non dirlo a nessuno!

Vabbè, tanto domani mattina ripartiamo.

13 Agosto

Partiamo presto la mattina per andare a vedere le grotte di San Canziano (Scocjanske fame). Noi abbiamo già visto sia queste che quelle di Postumja, ma non nostra figlia; quindi decidiamo di visitare quelle che a noi personalmente sono piaciute di più. Arrivati parcheggiamo, non senza difficoltà dato il gran traffico, nel grande parcheggio delle grotte (N 45°39'46"  E 13°59'20"). Scegliamo di effettuare il giro più lungo, quello che oltre all’interno delle grotte, ci permette di visitare anche la parte esterna, cioè quella parte delle grotte che nel tempo a subito il crollo della volta e ora si trova quasi a cielo aperto.

Anche se noi vi eravamo già stati, devo dire che è sempre un'esperienza veramente indimenticabile. Se non lo avete mai fatto, consiglio di visitare prima Postumia e poi San Canziano, perché riteniamo che sia probabile rimanere delusi da Postumia se avvenisse il contrario. A San Canziano, quando arrivi sul ponte sospeso sul fiume sotterraneo, rimani letteralmente senza fiato.

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Grotte di San Canziano

Più tardi, ripreso il camper, partiamo per Portorose (SLO), ma prima facciamo una deviazione per visitare la chiesa di Hrastovlje. La fama del piccolo paese è dovuta alla chiesetta fortificata che si trova su una collinetta ben segnalata. Troviamo posto nel piccolo parcheggio semideserto ai suoi piedi.

La visita merita senz’altro la deviazione: la cappella è stata completamente affrescata nel XVI sec ed è ottimamente ben conservata; c’è chi la considera un capolavoro assoluto, in particolare la celebre “danza della morte”; purtroppo non posso mostrarvi foto in quanto qui non è possibile farne, ma vi assicuro che è eccezionale. Il ragazzo alla biglietteria, in un buon italiano, ci fa da cicerone illustrandoci i vari affreschi.

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Chiesa di Hrastovlje

Arriviamo infine a Portorose (SLO). Varie possibilità di sosta in zona, noi volevamo sostare all’area sosta camper di Portorose Marina N 45.5049 E 13.5957, ma l’abbiamo trovata piena, e nostro malgrado siamo stati costretti a dirigerci al Kamp Lucjia N 45.3006 E 13.3602.

Portorose è un paese sostanzialmente moderno con diversi casinò, alberghi e una discreta passeggiata lungomare, non ha nulla di particolarmente attraente: acqua abbastanza scura e spiaggia inesistente (un molo in cemento direttamente affacciato sull'acqua), insomma tutto abbastanza deludente, ma è comunque qui che bisogna sostare se si vuole visitare Pirano, dato che in questo paese non è possibile entrarvi con il camper (anche l’accesso in auto è regolamentato da una sbarra, entra solo chi ha la prenotazione in albergo o i residenti).

La giornata è agli sgoccioli, e decidiamo di trascorrere il resto tranquillamente in campeggio, facendo un bagno nella poco invitante acqua del mare.

14 Agosto

Dopo la colazione, abbiamo inforcato le bici ed imboccato il sentiero che esce dal lato Sud del campeggio, costeggiando il canale abbiamo raggiunto, per una comoda strada di circa 3 km, l'ingresso delle Secoveljske saline, conosciute anche come le Saline di Sicciole.

Si tratta di una stazione Nord Adriatica di produzione del sale, che ebbe notevole sviluppo durante il XIX secolo sotto la dominazione Austriaca. Oggi è di fatto un parco naturale ed un museo, che mantiene viva questa attività anche a scopo turistico, oltre che per dovere di testimonianza storica, dato che questi metodi di estrazione del sale non sono più economici.

L'ingresso al parco costa 7.00 €, e permette di percorrere alcuni sentieri che entrano nel cuore del reticolo di vasche dove si concentra il salgemma, che viene raccolto e posto su dei carrellini su rotaia che lo convogliano allo stoccaggio.

I sentieri si possono anche percorre a piedi, per chi non ha le bici, e una navetta porta i visitatori al centro museale facendo risparmiare un bel pezzo di strada per chi non vuole camminare.

Ci perdiamo nella visita delle saline, e prima di tornare al campeggio, in bicicletta arriviamo anche al confine con la Croazia, che qui è molto vicino.

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Saline di Sicciole

Dopo aver pranzato in campeggio, sempre con le nostre fedeli biciclette, andiamo a Pirano (SLO).

Passiamo dalla strada che costeggia il mare, che oltre ad essere più interessante, evita di percorrere circa 500 mt di ripida salita sulla strada statale (per chi vuole si può prendere il bus che porta direttamente a Pirano - biglietti  dal  conducente - sulla strada del parcheggio per l’area di sosta dove non avevamo trovato posto, e che è praticamente adiacente al campeggio).

Pirano è un pittoresco paesino, con un reticolo di stradine strette e caratteristiche, che è tutto in stile veneziano, con una bella piazza, dedicata al locale violinista Giuseppe Tartini. Merita sicuramente la visita della chiesa di San Giorgio che domina la città dall'alto, con una vista dalle mura che è spettacolare. Qui il mare è decisamente più pulito, affollata la spiaggia sotto le mura, dove sicuramente avrebbe meritato fare un bagno.

Trascorriamo così tutto il pomeriggio fino ad arrivare all’ora di cena.

Abbiamo prenotato all’Ostarija di Portorose, sul lungomare, di cui abbiamo sentito parlar bene.

Abbiamo mangiato pesce, soprattutto pescato localmente, e non siamo rimasti delusi.  Il locale è  sulla passeggiata e  si chiama Ostarija -  Obala 16 6320 Portoroz.

Rientriamo in campeggio. La vacanza è giunta al termine. Domani ci attende il lungo viaggio che ci riporterà a casa.

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Pirano

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