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Diario di viaggio: Portogallo in camper

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 Un meraviglioso viaggio attraverso paesaggi mozzafiato, città affascinanti e luoghi di grande fascino, vissuto e realizzato da Anna e Daniele Amici di Vacanzelandi@ che hanno deciso di condividere la loro esperienza. Scoprite giorno per giorno, chilometro dopo chilometro i di due mesi on the road in camper attraverso il loro entusiasmante diario di viaggio.

Testo e foto di Daniele G.

Il viaggio che vi vado a raccontare è stato impegnativo, non tanto per la fatica dello stesso, ma per la sua durata di circa 2 mesi. La nostra scelta è stata dettata dalla lunghezza del percorso, e perché a fianco di esso, abbiamo inserito anche un percorso a piedi relativo al Camino de Santiago portoghese: il Caminho Central, che noi prendiamo da Porto per arrivare a Santiago dopo 250 chilometri.

Rispetto al classico di 800 chilometri che parte da San Juan Pied de Port, è piccola cosa, ma vi assicuro che le due settimane necessarie per percorrerlo sono state piene di grandi soddisfazioni, soprattutto dal lato umano, per le persone incontrate e per le esperienza condivise. È un’esperienza adatta a tutte le età, io ho 65 anni e mia moglie 63, serve solo volontà e spirito di adattamento. Non vi tedierò con il resoconto di questa esperienza nello svolgimento di questo diario, in quanto ritengo esuli dalla stesura dello stesso, ma per chi volesse avere notizie o informazioni, per un suo futuro cammino, sono a vostra disposizione.

Se qualcuno di voi pensasse di realizzarlo egli stesso, vi assicuro che sarà un’esperienza che non dimenticherete. 

Venendo al diario vero e proprio, non ho grandi consigli da dare, il Portogallo è una splendida realtà dove si viaggia in tutta sicurezza e

tranquillità; ma mi sento comunque in dovere di fornirvi due indicazioni che potrebbero facilitarvi il viaggio.

La prima riguarda le autostrade. Io solitamente non le utilizzo all’estero, un po’ per il costo, ma soprattutto perché preferisco viaggiare slow e attraversare i piccoli centri dove spesso si incontrano spunti di particolare interesse. In questo caso però avevo fatto una piccola eccezione, in quanto volevo percorrere il ponte 25 Aprile o il Vasco de Gama, (il più lungo d’Europa con i suoi 17 km), per avere da qui una bella prospettiva della città di Lisbona, e dato che sono a pagamento, ed uno dei due si attraversa solo tramite l’autostrada, ecco la necessità di percorrerla.

La maggior parte delle autostrade in Portogallo, oggi vengono pagate con pedaggio elettronico. (Electronic Toll only), tramite carte prepagate per veicoli stranieri. Questa carta si chiama Toll card, una prepagata associata alla targa della vettura con un valore di 5, 10, 30 o 40 euro da utilizzare in base alla circolazione, che si può acquistare nelle aree di servizio in Spagna e Portogallo, negli uffici del turismo oppure, come ho fatto io, su internet ai siti www.ctt.pt., e che ha validità un anno.

Dopo averla acquistata è necessario attivarla tramite un SMS contenente un codice stampato sulla carta, e targa della vettura in modo tale da associare la carta al veicolo.

Il mio problema è stato di non aver ben compreso come era il funzionamento di questa carta. Essa funziona ESCLUSIVAMENTE, sulle autostrade dove vige il solo pagamento elettronico. Io mi sono trovato due volte ad un casello, quelli che dovevano portarmi sul ponte Vasco de Gama, e in nessuno dei due era previsto il pagamento con Toll card. Al primo sono passato con il pagamento dietro contante, ed al secondo al casello contrassegnato con una V verde. La V verde non era la toll card, ma era esclusivamente per i viaggiatori che avevano il telepass europeo. Dopo aver fatto suonare il semaforo rosso, il sistema mi ha comunque lasciato passare. Il problema è stato che non sapevo che era successo, se dovevo pagare una multa o potevo utilizzare il denaro caricato sulla carta. Sull’app della CTT è ben pubblicizzata la possibilità di vedere il residuo della carta inserendo il numero di targa, ma purtroppo, quando ho cercata di utilizzarlo, ho scoperto che accetta solo targhe portoghesi…

La seconda cosa riguarda la ADblue. Vi consiglio di portarvi una tanica appresso, perché se in Spagna non ci sono problemi, in Portogallo non tutti i benzinai ne sono provvisti, così come non tutti i supermercati lo hanno.

Io quando ne ho avuto bisogno e non riuscivo a trovarlo, ero nella zona di Guimaraes, sono dovuto andare in un negozio di autoricambi pagandolo con un buon 50% di sovraprezzo.

L’ultima nota prima di iniziare il diario, il nostro camper: un Challenger 286 lungo 7 metri del 2021 che ha portato me e mia moglie.

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