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Le ultime tendenze nel mondo delle caravan

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di Cesare Tomasini

Ottobre 2017 - Il mercato delle caravan è tradizionalmente molto stabile: ogni anno vengono presentate novità, questo è vero, ma molto spesso si tratta di ambientazioni d’arredamento con variazione di tessuti e rivestimenti del mobilio oppure entrano a listino accessori che già venivano venduti after market come supporti TV, oblò panoramici o luci a led.

Anche le variazioni delle piante sono abbastanza contenute, visto che l’acquirente medio ormai ha consolidato le proprie preferenze. A livello telaistico le novità vengono proposte dai costruttori di telai e sono evoluzioni volte principalmente alla sicurezza, mentre per la scocca sostanzialmente non vi sono particolari cambiamenti se non che negli ultimi anni si è assistito ad un maggiore uso della fibra di vetro sull’esterno per incrementare la protezione ai piccoli urti e l’applicabilità di grafiche elaborate, oltre che nel sottoscocca per combattere l’umidità. Tutto questo risponde a logiche industriali e commerciali perfettamente comprensibili che hanno come fine il contenimento dei costi e, di conseguenza, anche dei prezzi al pubblico pur salvaguardando il margine operativo necessario alle fabbriche e alla rete commerciale per rimanere sul mercato.

Infine un effetto positivo si ripercuote anche sull’usato perché dopotutto una caravan di pochi anni di vita appare ancora gradevole e al passo con le nuove proposte.

Quindi tutto tranquillo sul “pianeta caravan”?

A vedere dalle ultime edizioni delle più importanti fiere europee del settore, Düsseldorf e Parma, non si direbbe proprio. Importanti marchi del settore hanno investito le proprie risorse per presentare prototipi che in qualche caso sono passati alla produzione di serie e che si caratterizzano per soluzioni volte al contenimento dei pesi: è la prima volta che si verifica questa tendenza, se escludiamo le caravan dichiaratamente votate all’uso itinerante, quindi è facile dedurre che ci deve essere una qualche spinta esterna per motivare i costruttori a questo passo.

La spinta ovviamente viene dalla controparte della caravan, ovvero dal mondo dell’automobile: tutti sanno che i motori a combustione interna, in modo particolare i diesel, hanno poco futuro in Europa dove invece sta prendendo piede la motorizzazione elettrica. Per il momento siamo in una fase di passaggio nella quale viene proposto l’ibrido, ma le normative puntano comunque alla piena trazione elettrica. È facile prevedere quindi che l’industria automobilistica si troverà ad affrontare una serie di problemi molto complessi: il peso delle batterie porterà allo sviluppo di telai resistenti ma leggeri e la ricerca della leggerezza si ripercuoterà anche sul peso a pieno carico e su quello rimorchiabile.

Ecco il collegamento al mondo della caravan e infatti i principali costruttori stanno cercando di rendere leggeri i nostri mezzi nel modo migliore, ovvero facendo ricorso alla tecnologia. All’interno i mobili adottano la logica del vecchio tamburato ma con l’utilizzo di materiali sintetici oppure fanno ricorso ad estrusi di schiumati plastici opportunamente rinforzati; nelle toilette spariscono termoformati e piatti doccia inutili nella stragrande maggioranza dai casi, almeno in Europa dove la caravan è praticamente sempre utilizzata all’interno di strutture.

Forse però le innovazioni maggiori le troviamo nelle scocche, dove abbiamo strutture completamente innovative ed in grado di aprire prospettive davvero nuove al mondo del caravanning dei prossimi anni: sarà interessante vedere le evoluzioni che seguiranno questi primi tentativi, alcuni di serie ed altri prototipali, sapendo che in ogni campo quando la competizione si sposta sull’aspetto tecnologico i maggiori beneficiari sono gli utilizzatori.

Quindi occhi aperti sugli appuntamenti dei prossimi anni!

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