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Diario di viaggio in camper:

la Turchia passando dai Balcani

 

- seconda parte -

 

Il diario di viaggio prosegue dalla precedente pagina

Domenica 29 agosto

Ci svegliamo con calma e facciamo tutte le dovute presentazioni visto che Ale e Fra conoscevano solo Arna e Gabri.

Oggi cominciamo l'avvicinamento in Cappadocia, la tappa che faremo ci porterà a Beysehir. La strada sale pian piano portandoci a fare passi veramente in quota (fino a 1800 mt.) e assestandosi comunque sempre oltre i 1200 mt. Fa comunque caldo e attraversiamo chilometri e chilometri di territori coltivati a grano, ormai tagliato, che hanno l'aria di una steppa dorata con rari e sparuti alberi.

Andiamo a visitare quella meraviglia della Moschea di Cedro e visto che è presto anche il sito delle vasche degli ittiti, una fonte naturale con le vestigia di vasche e piscine molto interessante.

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In questo luogo i nostri mezzi suscitano la curiosità di tutti gli abitanti del circondario che accorrono a frotte circondandoci per guardarci come se fossimo pinguini allo zoo.

Questo ci mette in grande disagio e non ci permette di godere a pieno della bellezza del posto, così facciamo dietrofront, e torniamo a Beysehir a cercare il punto di sosta di cui avevamo letto sulla guida Vivicamper. Tale posto purtroppo non esiste più, c'è ancora l'insegna ma ci stanno costruendo un palazzo! Proseguendo sulla stessa strada per un paio di km si trova, sulla destra, l'ADA camping. E' un ristorante (chiuso per Ramadan) che ha un prato dove permette la sosta e fornisce l'attacco alla 220.

Al momento attuale non altro, anche se sta costruendo i servizi (bagni e docce) quindi nel prossimo futuro sicuramente migliorerà.

Lunedì 30 agosto

Ci avviamo verso la Cappadocia facendo sosta al caravanserraglio di Sultahani

L'edificio è maestoso, una grande corte circondata da mura sulle quali si aprono magazzini e quelli che erano luoghi di incontro comune , una grande stalla nella quale potevano essere ricoverati fino a 300 cammelli (opsssssssss dromedari!)

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Al centro una piccola moschea. Peccato che i vari vani che compongono tale edificio, spesso ricchi di ornamenti pregevoli non siano adeguatamente illuminati e che la guida, pur dotata di grandissima buona volontà, parli solo uno stentatissimo inglese. Ci fermiamo lungo la strada per pranzo e arriviamo al Kaya Camping nel pomeriggio.

Entrare a Goreme è come entrare in un sogno, sono appena arrivata e già mi rendo conto che questo è uno dei posti più incantevoli della terra.

Dal camping si gode di una splendida vista sulla valle sottostante, la struttura finalmente è adeguata: docce e bagni puliti e curati, una lavanderia che utilizziamo immediatamente, una bellissima piscina nella quale ci tuffiamo per un bagno refrigerante e rilassante. Verso le 18 arriva arriva il Sig. Mehemet Cingil, al quale avevamo telefonato preannunciando il nostro arrivo. E' una persona molto gentile e disponibile, ci spiega bene il programma che ci ha preparato, saranno tre giorni molto intensi col vantaggio che potremo lasciare fermi i nostri mezzi.

Martedì 31 agosto

Stamani ci siamo svegliati presto, udendo strani rumori simili a soffi, siamo usciti e mentre stava sorgendo il sole abbiamo assistito all'incredibile spettacolo offerto da una quarantina di mongolfiere multicolori che veleggiavano sulla valle...La colazione più straordinaria della mia vita!!!

Con Mehemet che ci farà da guida oggi visiteremo varie cose iniziando dal Museo all'aperto di Goreme. E' uno spettacolo di incredibile bellezza (e questa impressione si ripeterà molto spesso nei giorni a venire).Il museo all'aperto consiste in un grande complesso monastico scavato nella roccia dei pinnacoli conosciuto come camini delle fate. E' costituito da varie chiese scavate direttamente nella roccia e dipinte con affreschi di notevole bellezza, accanto c'erano alloggi, cucine e refettori.

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La più grande di queste chiese è quella conosciuta come chiesa della Fibbia.

Tutta la valle è il risultato di un rimaneggiamento del vento e della pioggia su strati di roccia (di origine vulcanica) con densità e durezze diverse; risultato di una spettacolarità unica! Facciamo una passeggiata nella Valle dell'Amore e poi ci rechiamo a visitare una scuola statale dove viene insegnata l'arte di annodare i tappeti e fabbricata la seta (si vede l'intero ciclo dal bozzolo alla colorazione).

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Ammiriamo opere di grande valore e alla fine ci facciamo coinvolgere tutti acquistando almeno un tappeto a famiglia. Ci fanno notare come nei tappeti tessuti a mano il colore cambi tonalità a seconda di come vengono girati ci spiegano che questa caratteristica garantisce che il tappeto è annodato a mano, in quelli industriali non si vede differenza.

E' un salasso, fortunatamente ci spediranno il tappeto (che ci hanno fatto firmare sul retro per avere la certezza che riceveremo proprio quello scelto) giusto per Natale, sarà il regalo che metteremo sotto l'albero! Siamo comunque certi di aver fatto un buon acquisto, certificato e con sigillo di stato.

Dopo aver pranzato (ottimamente) in un BUFE dove per 10 euro puoi prendere tutto quello che vuoi nella quantità che desideri, andiamo a visitare un laboratorio di ceramiche dove si può vedere l'intero ciclo produttivo. Anche qui ci sono pezzi veramente pregevoli e con prezzi proporzionati , ma abbiamo già fatto acquisti e per oggi basta! Mi limito solo a qualche piccolo souvenir. Torniamo al camping dopo essere passati a prenotare il giro in mongolfiera che faranno domattina Gianni Gabri Arna Davide Ale e Fra.

Iva, Dona ed io resteremo ad ammirare lo spettacolo da terra. Il prezzo del volo tra le altre cose non è proprio economico, va dai 110 ai 150 euro per persona.

Martedì 1 settembre

Stamattina la sveglia ha suonato alle 4.30, gli organizzatori del volo in mongolfiera verranno a prendere i nostri amici alle 5.15. Alle 6.00 dopo aver ricevuto la colazione si alzeranno in volo per rientrare verso le 8.00 dopo aver visto sorgere il sole sulla valle. Certamente deve essere uno spettacolo unico!

Verso le 10 verrà a prenderci il pulmino guidato dal simpatico collaboratore di Mehemet il cui nome turco significa “Nero”. La mete principali di oggi sono la città sotterranea di Kaimakly e la valle di Hilara molto nota per le sue bellezze naturali e per il fatto di essere stata sede del set di uno dei film della prima serie di Guerre Stellari.

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La città sotterranea è una cosa particolare e molto suggestiva, degli otto piani di cui è composta solo i primi tre sono visitabili ma, danno comunque il senso di cosa doveva essere. Non ci si capacita di come si potesse vivere in tal modo, anche se possono essere comprensibili le necessità di sicurezza delle persone che vi risiedevano. Grandi ruote di pietra fungevano da porta e una volta chiuse sfido chiunque ad entrare. All'interno ci sono circa 5000 camere, cucine , magazzini e grandi camini che assicurano la circolazione dell'aria e una temperatura quasi costante. Un'opera di ingegneria immensa se si pensa che è stata tutta scavata a mano.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la Valle di Hilara, un grande canyon che il fiume ha scavato nella roccia vulcanica, c'è il contrasto fra queste pareti verticali di un particolare colore rossastro e il verde intenso della vegetazione che cresce sul fondo della valle, lungo il corso d'acqua. Anche qui si possono ammirare varie chiese rupestri, alcune sarebbero mirabilmente affrescate, ma il loro stato di conservazione non è dei migliori soprattutto a causa della solita stupidità dei graffitari che anche qui imperversano come in ogni altra parte del mondo!

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La passeggiata dura un paio d'ore, troviamo refrigerio in un punto di ristoro carinissimo, con i tavolini e le panche in mezzo al fiume, ci facciamo un paio di “Efes” e qualche caffè turco sguazzando con i piedi nell'acqua fresca insieme alle anatre. Sulla via del ritorno vediamo la Pigeon Valley con le sue piccionaie che, come ci aveva spiegato Mehemet ieri, servono a raccogliere il guano che viene usato per concimare le vigne. Godiamo dello splendido panorama e infine visitiamo il “castello” una grande formazione completamente scavata e utilizzata come abitazione. Ammiriamo anche una formazione che per la sua forma ricorda un dromedario, e facciamo le foto.

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Prima di tornare al campeggio visitiamo un centro di artigianato di gioielleria dove Ivano si svena per regalarmi una bellissima “Trebisonda” un tipo di bracciale che veniva regalato alle spose . E' a causa del suo valore che è nato il detto “attenzione a non perdere la Trebisonda” che sta a significare che si deve star attenti a non perdere qualcosa che si considera preziosa anche in senso figurato.

Concludiamo la giornata cenando benissimo in un locale caratteristico dove assistiamo ad un simpaticissimo spettacolo di musiche e danze locali........compresa una apprezzatissima (dai maschietti del gruppo) esibizione di danza del ventre.

La giornata è stata piena e siamo veramente stanchi, anche domani sarà una giornata faticosa, quindi appena finito lo spettacolo il fido “ Nero” ci riaccompagna tutti a nannaaaaaaaaaaaaa!!!!!!

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Mercoledì 2 settembre

Anche oggi il programma è ricco. In mattinata andremo alla valle di Songali, famosa per la fabbricazione artigianale delle bambole. La valle è alquanto lontana dal posto dove campeggiamo ma abbiamo sempre il pulmino col fido “Nero” che parla un po' di inglese e che comunque ha una comunicativa simpaticissima e comprensibilissima.

Il posto è veramente incantevole, appena giungiamo notiamo una famiglia intenta a cucire e ornare queste bambole, sono persone di una gentilezza estrema , ci fanno accomodare nella loro casa .La ragazza che parla un po' di italiano (imparato dai turisti) è veramente molto bella con occhi di un verde incantevole ed è dolcissima.

Fanno dei lavori talmente fini che tutti acquistiamo più di un oggetto, bamboline , guanti e pantofoline. Continuiamo la visita alla valle lungo un percorso che ci porta a vedere alcune chiese rupestri e il vecchio villaggio. Alcuni bambini ci vengono incontro mostrandoci altre bamboline, non resistiamo alle loro faccine e compriamo anche da loro..............i regali di Natale sono assicurati!!

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Nel pomeriggio torniamo verso Goreme facendo un giro diverso e vedendo la formazione di camini delle fate chiamata “ la famiglia”

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Torniamo al camping , stasera concludiamo la permanenza in Cappadocia andando a vedere la cerimonia dei Dervisci Rotanti. Prima della cerimonia ceniamo in un locale del luogo dove assaggiamo le famose “pide “ ed un piatto caratteristico cotto nel forno a legna dentro a pentole di coccio monoporzione che vengono rotte nel piatto al momento di mangiare, la zuppa di carne che ne esce è deliziosa e il modo di presentarla originale.

La cerimonia si svolge all'interno di un suggestivo caravanserraglio, completamente restaurato, ci viene detto che non potremo parlare ne applaudire in quanto durante la loro danza i Dervisci seguaci del sofismo vanno in trance.

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La nostra impressione è che quella cui abbiamo assistito non sia una vera cerimonia ma una dimostrazione di essa, non ci pareva che fossero in trance, la cosa comunque è stata interessante ed è servita per avere almeno una idea di questa filosofia.

Al termine ci è stata offerta una bevanda che Mehemet ci ha spiegato che viene preparata in occasioni speciali. Molto buona!!

La mia opinione è che questi tre giorni valgano l'intero viaggio, la Cappadocia è quasi il paese dei sogni, tutte queste formazioni che sembrano uscite da un libro di fiabe......le case degli gnomi...............bellissima!

Il Sig. Mehemet Cingil (+905323530849 nella foto con Nero) ci ha organizzato nella maniera migliore e credo di fargli cosa gradita a divulgare il suo numero di telefono, parla ottimamente italiano e ha una cultura notevole, ci ha permesso di passare giornate fantastiche senza muovere i nostri mezzi e il Kaya camping è stato il migliore in assoluto di quelli utilizzati fino ad ora.

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Giovedì 3 settembre

Abbiamo deciso di saltare la tappa di Hattusa e dirigerci direttamente a Istanbul

La strada è lunga anche se c'è da dire che fino ad oggi le strade turche sono state assolutamente all'altezza della situazione. Percorriamo la statale che fiancheggia il grande lago salato di Tuz,il quale compare come un miraggio dai colori indescrivibili, è impossibile rinunciare a fermarsi per scattare qualche foto.

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Quello che ci ha sconvolto, forse anche a causa della stanchezza, è stato l'impatto col traffico di Istanbul. Avevamo impostato le coordinate del parcheggio di Kennedy Caddesi (dopo il mercato del pesce) che ci ha consigliato la Sig.ra Anna della guida Vivicamper.

Entrando in Istanbul abbiamo fatto 30 km di coda , con gente che passa da tutte le parti, a destra a sinistra, si butta in mezzo senza segnalare, non conosce le precedenze............

Come dico sarà stato anche il peso dei quasi 700 km che avevamo sulle spalle ma siamo arrivati al parcheggio isterici!!

Tale parcheggio sarebbe molto comodo in quanto è praticamente in centro, a due passi dai principali monumenti ma non è certo adatto a chi vuole un minimo di tranquillità o di servizi. C'è gente che va e viene per buona parte della notte, si sente il traffico del Kennedy Caddesi e non ha alcun tipo di servizio. Costa 25 lit . a camper a prescindere dagli occupanti.

Domattina chiederemo all'ufficio turistico notizie del London Camping o vedremo di spostarci fuori Istanbul.

Venerdì 4 settembre

Siamo stati all'ufficio turistico di fronte a Santa Sofia, anche se avete qualche necessità NON ANDATECI, siamo stati accolti da una tipa che ha deciso di alzare lo sguardo dal pc solo dopo svariati minuti e vari “ehm ehm”, alla nostra domanda sul London camping ha sentenziato CLOSED (mentre un gruppo di 16 camper italiani appoggiatisi ad un tour operator ci avevano pernottato quindici giorni prima).

Alla nostra domanda sul Kennedy Hotel (che ci avevano detto che talvolta ospita i camper nel suo parcheggio), ci ha dato l'indirizzo sbagliato, il tutto con un'aria scocciata e sufficiente. E' stata l'unica persona scortese che abbiamo incontrato in tutto il viaggio.

Morale della favola ce ne siamo andati a visitare le cose che volevamo vedere. Stasera ci recheremo a Kilios sul Mar Nero al Mistik Camping circa 35 km fuori Istanbul.

Abbiamo visitato per prima Haya Sofia, la grande chiesa prima cristiana poi trasformata in moschea ed ora museo. La cupola è grandiosa e deve essere stata un'impresa mantenerla in piedi, all'interno si possono vedere i mosaici originari e sembra strano veder convivere immagini cristiane con simboli islamici.

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Dopo siamo andati a visitare la cisterna basilica, che posto splendido!!

Il colonnato sovrastato da capitelli dorici si specchia nell'acqua e giochi di luce rendono l'ambiente molto particolare e ricco di fascino, bellissime le teste di medusa che fungono da base a due colonne nella parte più interna della struttura.

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Pranziamo con i caratteristici pani venduti alle bancarelle davanti Haya Sofia e poi ci rechiamo alla Moschea Blu.

L'edificio dall'esterno è maestoso, dobbiamo attendere prima di entrare perché è l'ora della preghiera, poi tolte le scarpe ed indossato il velo (noi donne) o una sottana ( i maschietti in calzoni corti) entriamo. Dentro la moschea sicuramente è molto bella , peccato che praticamente non si visiti un bel niente, si può solo stare in una parte minima di essa, le gallerie con le maioliche che sarebbe bello vedere non sono visitabili e tutto l'effetto dell'interno, secondo me, è rovinato dalla miriade di fili che reggono i lampadari. Quindi meglio da fuori che da dentro (almeno per il mio metro).

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Usciamo da Istanbul con molta meno fatica di quando ci siamo entrati e ci portiamo a Kilios. Il Mistik camping è un piccolo camping tranquillo e discreto, almeno abbiamo un minimo di servizi e l'attacco alla 220.

Abbiamo chiesto al gestore se ci può fornire il servizio di un pulmino che ci porti ad Istanbul e ci faccia da base per la giornata come in Cappadocia, domani sera Ale e Fra andranno all'aeroporto, lunedì mattina partiranno presto e temono di non arrivarci in tempo causa traffico.

Domenica 5 settembre

Il pulmino che dovrebbe portarci a Istanbul è arrivato ma la musica è cambiata, questa mattina pare che la cifra pattuita non sia per averlo a disposizione l'intera giornata ma semplicemente per portarci e venire a riprenderci in serata.

Dato che gli accordi non erano questi decidiamo di farne a meno e di scendere con un solo camper parcheggiando in Kennedy Caddesi.

Da bravi turchi che rispettano a modo loro le regole della strada (di cinture non se ne parla, i caschi sarebbero obbligatori ma non li mette nessuno, vanno in tre sul motorino e tutta un'altra serie di amenità varie....) anche noi ci adeguiamo e col nostro camper omologato per quattro scendiamo a Istanbul in nove più Zara.

E' una giornataccia, per la prima volta piove. Parcheggiamo vicino al mercato del pesce, il pescato esposto è straordinario e visto che è quasi ora di pranzo assaggiamo i panini col pesce, specialità locale.... buonissimiiiiiiiiiiii.

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Vista la pioggia andiamo a visitare il Dolmabache (almeno saremo al coperto.... peccato che lo abbiano pensato in tanti!), il palazzo sede del sultanato e usato come residenza anche da Ataturk. Ha funzionato come sede del governo fino a che la capitale è stata spostata ad Ankara.

Non sto a dirvi le magnificenze che ci sono dentro, andate a visitarlo. L'unica cosa poco simpatica è che le visite sono obbligatoriamente guidate e che le guide parlino solo in inglese, un po' riduttivo visto il biglietto salato che paghi.

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All'uscita non pioveva più così abbiamo fatto un giro sul ponte di Galata e nel mercato delle spezie vicino, vivo reale e simpatico peccato che fosse quasi ora di chiusura.

A fine giornata abbiamo accompagnato Ale e Fra all'aeroporto. Dall'autostrada, in vicinanza di questo, vediamo l'insegna luminosa del London Camping e ci sentiamo veramente presi per i fondelli da quell'oca dell'ufficio turistico! Che poi questa struttura sia o meno all'altezza delle aspettative è un altro discorso, il fatto è che esiste , in qualche maniera funziona e viene usato .

Lunedì 6 settembre

Torniamo ad Istanbul (sempre tutti su un camper, ma quest'oggi siamo sette.... si migliora!), oggi dedicheremo la giornata al Topkapi.

Fatti i biglietti per l'ingresso al palazzo contattiamo una guida parlante italiano come avevamo fatto ad Efeso. Questo ci ha permesso di evitare di essere dispersivi.

Il simpatico signore ci ha spiegato un bel po' di cose , ci ha fatto il biglietto supplementare che si deve pagare per visitare l'harem evitandoci la coda .

Poi siamo andati a vedere il Tesoro, sulle guide c'è scritto che anche per questo si paga un biglietto supplementare ma attualmente non è così, l'ingresso è libero.

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Dopo aver ammirato le magnificenze esposte siamo usciti stanche e affamati, il punto di ristoro all'interno del Topkapi è carissimo, anzi esageratamente caro, quindi abbiamo preso i soliti panini alle bancarelle all'esterno.

Abbiamo camminato fino a raggiungere il gran Bazar facendo però una fermata tattica alla pasticceria CIGDEM, non vi dico quello che c'era in vetrina............

Abbiamo ordinato dei dolci che erano delle maxi porzioni, coca-cola e tè turco , in sette abbiamo speso 35 lit (17 euro, praticamente nulla visto quello che avevamo ingurgitato!). Abbiamo assaggiato le loro gelatine, nulla a che vedere con quelle che avevamo preso ad Antalya, nel senso che queste sono molto più buone , ne abbiamo comprato almeno due scatole a testa.

Il Gran Bazar è molto bello ma , secondo me, molto turistico e poco reale, mi ha dato l'impressione che sia poco frequentato dai locali, a differenza di quello in cui eravamo stati ieri.

Abbiamo comunque fatto piccoli acquisti di souvenir.

Martedì 7 settembre

Stufi del traffico di Istanbul scappiamo verso Edirne, ci eravamo passati all'inizio del giro ma era troppo tardi per pensare di visitarla, ci aveva fatto una buona impressione e quindi approfittiamo dell'occasione.

Torniamo al Camping “ Grande Omur “ uno dei migliori fra quelli incontrati in questo tour. Prendiamo l'autobus che porta in centro , andiamo a visitare la moschea ,

ha un bellissimo minareto a tortiglione molto particolare e mai visto. Nella sua semplicità questa moschea ci è piaciuta quasi più che la tanto decantata Moschea Blu.

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Poi siamo andati a fare un giro nel centro pedonale. Questa cittadina a dire il vero ci piace molto, ci sono fontane ovunque con ambientazioni raffinate e scenografiche, strane per quella che dovrebbe essere una cittadina di provincia. Molti nostri amministratori (leggi sindaci e accoliti di tutto l'arco costituzionale) dovrebbero umilmente imparare!

Abbiamo curiosato nei negozi, siamo entrati in uno di calzature, roba bella e prezzi decisamente buoni. Siamo in sette e compriamo otto paia di scarpe, i commessi si sperticano in ringraziamenti, sono ben contenti e noi più di loro.

Ho comprato tre paia di scarpe in pelle e cuoio spendendo la metà di quello che avrei speso in Italia ed è così per tutto. Noi “ragazze” abbiamo comprato tinte per capelli stessa marca e tipo di quelle che usiamo a metà del prezzo che viene praticato in Italia......e non diciamo che è perché stanno meno bene di noi! Allo stato attuale delle cose mi cambierei volentieri con un turco .

La sera facciamo la solita tavolata, mangiando i polli arrosto comprati in città....che buoni!!

Mercoledì 8 settembre

Usciamo dalla Turchia e entriamo in Bulgaria, inizia il viaggio di ritorno. Problemi alla frontiera nessuno.

Ci fermeremo a vedere il monastero di Bakovo, facciamo a ritroso la stessa strada dell'andata , quella con le gallerie un po' buie ma paesaggi molto belli.

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Nei pressi di Plovdiv deviamo per il monastero dove sappiamo dalla guida Vivicamper che c'è un parcheggio custodito dove si può pernottare.

La vallata di Bakovo è molto bella e la visita al monastero interessante. E' un vero peccato che gli affreschi della chiesa principale siano quasi completamente coperti dalla fuliggine delle candele, lo diciamo alla guida e questa ci spiega che la chiesa è meta di pellegrinaggi e ci viene molta gente. Non li sfiora neppure il pensiero che forse accendere lumi elettrici eviterebbe lo scempio.

Uscendo abbiamo occasione di vedere una alto prelato (visto il pataccone d'oro che portava al collo), ci fa una pessima impressione che peggiora ulteriormente quando lo vediamo sgommare via a bordo di una fiammante Mercedes, con accanto una vistosissima biondona in minigonna e rituali tacchi a spillo!....alla faccia del monaco!

La notte trascorre tranquilla.

Giovedì 9 settembre

Oggi abbiamo una tappa di puro trasferimento, torniamo al Camping Dunav di Zemun alla periferia di Belgrado. Questa volta non sbagliamo, arrivati all'incrocio giriamo subito a sinistra e dopo un paio di km vediamo l'indicazione del Camping.

A differenza di quando eravamo venuti ad agosto la temperatura è decisamente diversa, fanno 15 gradi. La sera inoltre scoppia un temporale tremendo, impossibilitati a fare la tavolata fuori, ci infiliamo tutti nel nostro camper.

Allunghiamo il tavolo, ci stringiamo un po' e il gioco è fatto, tavolata salvata!

I 500 km di oggi cominciano a pesare e domani ne abbiamo in preventivo altrettanti, con una decisione dell'ultima ora abbiamo cambiato itinerario e deciso di fermarci a vedere le grotte di Postumia. Gabri e Arna le avevano già visitate e ne sono rimasti entusiasti.

Venerdì 10 settembre

Mattinata tremenda, piove a dirotto e non si vede ad un palmo. Ci avviamo verso la frontiera serbocroata. Fino ad oggi non abbiamo mai avuto problemi di alcun genere.

Questa volta però non va così liscia. I serbi ci fanno uscire senza degnarci della benché minima attenzione, i croati fanno uscire noi e Arna più o meno allo stesso modo, bloccano invece Gianni e Dona. Li fanno mettere di lato e praticamente gli smontano il camper. Quando finalmente ci raggiungono ci raccontando che gli hanno fatto un sacco di problemi persino per le medicine......chissà perché.

La frontiera croato slovena è fortunatamente meno problematica e usciamo tutti velocemente, ha anche smesso di piovere.

Arriviamo a Postumia in tempo per la visita delle 16.

Le grotte sono meravigliose! Sono un complesso di 21 km di cui solo tre visitabili.

I primi due li percorri sul trenino mentre l'ultimo a piedi con la guida, è un mondo fantastico. Usciti dalle grotte andiamo al Castello di Predjama, anche questo è un sito da non perdere assolutamente. Il castello fu costruito per necessità difensive ed è praticamente all'interno di una cavità carsica. Il colpo d'occhio è notevole.

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Devo dire che la prima impressione che avevo avuto all'andata riguardo alla Slovenia si rafforza, questo paese mi piace e meriterebbe una visita più approfondita che sicuramente metteremo in preventivo.

Il camping al quale ci appoggiamo , nei pressi di Postumia, è assolutamente all'altezza della situazione, ha una bella collocazione e servizi ineccepibili.

Stasera ultima tavolata prima del rientro........sicuramente con un po' di nostalgia.

Sabato 11 settembre

Partiamo verso le nove in direzione Gorizia invece che Trieste visto che non dovremo pernottare fuori preferiamo la via meno trafficata di Villesse.

Percorriamo insieme l'ultimo tratto comune, vorremmo fermarci alla stazione di servizio prima che Gianni e Dona deviino verso Bologna ma è talmente congestionata da impedirci la sosta. Ci salutiamo così al volo, ripromettendoci di vederci quanto prima. Il ritorno è senza intoppi, a parte il lampadario che ci è definitivamente crollato in testa. Siamo a Genova a metà pomeriggio con in testa il prossimo viaggio.......Scozia aspettaci stiamo arrivando!!

CONCLUSIONI:

In questo viaggio ho imparato ad apprezzare la gentilezza e la disponibilità dei turchi, tranne un paio di rarissime eccezioni quando abbiamo avuto qualche necessità o problema tutti si sono fatti in quattro .

Abbiamo imparato ad apprezzare la loro cucina che nulla ha da invidiare alla nostra, ottimo il pesce, le pide e le gozleme, il pollo e l'agnello.

Vi consiglio di non riempirvi di provviste; frutta e verdura si comprano anche nelle bancarelle lungo le strade ed è buonissima con prezzi molto convenienti, i supermercati sono fornitissimi si trova persino la pasta, l'unica cosa che non si trova è l'acqua minerale frizzante. La carne si compra nei supermercati, non aspettatevi le fettine o i tagli come da noi.

Il costo della vita è decisamente più abbordabile fatta eccezione per il costo del gasolio o dei carburanti in genere che è più alto che in Italia, da questo punto di vista è un viaggio che costa moltissimo. Fra l'altro è veramente in contrasto con i prezzi delle merci in generale , anche se devo dire che di auto in circolazione ce ne sono parecchie e belle anche se qualche catorcio si vede soprattutto nei paesi.

L'impressione generale che mi ha dato la Turchia è quella di un paese moderno, laico e con grandi potenzialità. Se riusciranno ad entrare nell'Unione Europea in pochissimo, vista la levatura e la lungimiranza dei nostri politicanti da quattro soldi, sicuramente ci sorpasseranno alla grande.

L'unico neo di questo viaggio è stato il grande caldo, talvolta insopportabile specie sulla costa dell'Egeo e del Mediterraneo (con temperature anche molto oltre i 40°). In Cappadocia pur essendo caldo l'altitudine lo rende più asciutto e sopportabile. Chi ha il problema di soffrirlo farebbe meglio a programmare un periodo diverso da quello in cui siamo stati noi.

In conclusione ci tengo molto a ringraziare Aurelio ed Eva che hanno dato il “la“ a questo viaggio e che mi auguro saranno della compagnia nel prossimo; ringrazio anche gli amici che hanno condiviso con me e la mia famiglia questo viaggio è soprattutto grazie a loro che la vacanza è stata indimenticabile!

Ringrazio infine anche la Sig.ra Anna e i consigli della guida Vivicamper e Il sig. Mehemet Cingil che col suo operato ci ha garantito giorni bellissimi in Cappadocia, se decidete di andare non esitate a contattarlo.

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