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Le Marche, esempio di regione plein air

marche en pleinair

Siete mai stati nelle Marche? Io sì, svariate volte, e cerco di spiegarvi il perché

di Cesare Tomasini

Da casa mia (provincia di Modena), le Marche non sono vicinissime: per raggiungere il confine tra la mia regione ed entrare in provincia di Pesaro / Urbino devo percorrere 200 km, per raggiungere il confine con l’Abruzzo si arriva a 380 km. Non sono percorrenze elevatissime, ma – per capirci – Ascoli dista da casa mia più di Innsbruck!
Nonostante questo, mi trovo sempre più spesso a trascorrere in quel territorio le mie uscite di qualche giorno, soprattutto fuori stagione. I motivi sono svariati e spero di rendervene conto in queste righe, pur sapendo che non riuscirò mai a spiegare perfettamente le mie ragioni perché non è mai facile definire i motivi per cui vai in un luogo invece che in un altro (e senza nulla togliere agli altri!)
Ci diciamo spesso che viviamo nel paese più bello del mondo: sicuramente esistono luoghi dove la natura è molto più dirompente, altri dove la fauna è d’eccezione, altri ancora con mari o monti straordinari, infine posti dove sono custodite meraviglie della creatività umana. In Italia, però, abbiamo di tutto e con una densità incredibile per cui in pochi chilometri si spazia dai resti dell’antichità a luoghi selvaggi, da aree a vocazione modernissima a paesi rimasti com’erano secoli fa … insomma non è un modo di dire che l’Italia sia il paese più bello del mondo: ecco, nelle Marche trovo proprio una regione molto “italiana”.

Tutte le volte che vado, scopro qualcosa che non conoscevo, anche ripercorrendo itinerari battuti in precedenza, ma c’è sempre quel piccolo gioiello che ti era sfuggito, o che non avevi approfondito: è sempre un viaggio di scoperta!

Immagino che molti si stiano dicendo che questa non è un’eccezione, e concordo pienamente; forse, però, la differenza per me sta nel modo in cui le amministrazioni locali della regione hanno affrontato le tematiche del turismo plein air. Nelle Marche ogni comune ha la propria area camper: a volte trovi solo lo scarico, magari in un parcheggio aperto anche alle vetture, ma quello c’è ed è essenziale per noi che vogliamo gestire gli impianti di bordo in modo corretto ed ecologico. C’è anche da considerare che il territorio collinare spesso non consente di dedicare ampie superfici alla sosta dei nostri mezzi, a malapena trovano posto le vetture dei locali, quindi non credo si possa essere troppo esigenti! Anche perché poi troviamo aree dove invece c’è possibilità di allacciarsi alla rete elettrica, a volte anche gratuitamente.

A questo proposito faccio un inciso: anche il mio comune ha predisposto un’area con collegamenti elettrici e idrici completamente gratuiti. La cosa mi trova completamente in disaccordo perché ritengo giusto pagare per questi servizi: d’altronde non lo fanno pure i residenti? L’effetto è poi che queste aree vengono invase da personaggi che poco hanno a che fare con il mondo del plein air (non mi riferisco ai Rom, che hanno le loro aree dedicate) e che portano rapidamente al degrado di quello che dovrebbe essere un bene di tutti. Infine la gratuità di una risorsa spesso spinge ad un consumo disattento, e questa cosa proprio mi disturba.
Ritornando all’esempio positivo delle Marche, per contraltare mi vengono in mente altri esempi che non cito espressamente per evitare polemiche di campanile: ci sono regioni (o province) dove servizi essenziali sono totalmente assenti o demandati ad aree private a pagamento. Ho appena detto che i servizi più “pregiati” come carico acqua o corrente elettrica andrebbero pagati, ma non devo essere costretto a pagare anche tutte le parti accessorie legate ad un’area di sosta: se voglio fermarmi in area lo faccio e giustamente pago un corrispettivo, ma potrei anche solo aver bisogno di un “pit stop” e allora magari pago lo scarico nere (perché poi il gestore a sua volta pagherà lo spurgo) ma potrei non aver voglia di fermarmi per una sera!

Ci sono servizi che un comune dovrebbe assolutamente fornire: mi riferisco almeno a scarico acque e gestione rifiuti! In assenza di questo, un turista plein air ha solo due possibilità: non frequentare il territorio oppure diventare un eco-criminale abbandonando acque e rifiuti dove “nessuno vede”. Ovvio che la scelta può essere solo la prima e questo da un lato priva il turista della possibilità di scoprire la regione e arricchire la propria anima, dall’altro priva la comunità locale della possibilità di farsi conoscere e di conoscere persone con esperienze e culture diverse.

Apposta qui non parlo di soldi: certo che se non vado in un luogo neppure consumo al ristorante o acquisto al negozio, se poi non vado con il mio mezzo molto difficilmente tornerò per una visita appoggiandomi ad alberghi e simili; ecco perché l’albergo o il villaggio non hanno nessun vantaggio dall’assenza di concorrenza dei camper, l’utenza di riferimento è alternativa.

Ma questa non è una questione economica, ci sono posti che non hanno bisogno di soldi, ne hanno già fin troppi! Qui si parla di approccio culturale e grettezza di visione. Proprio il contrario di quanto ho sperimentato nelle Marche, e ripeto non solo lì, dove ti senti sempre ben accolto.

Qualche volta gli amministratori locali si fanno prendere la mano dalla tecnologia e ci è capitato almeno un caso di una struttura bellissima che però richiedeva lo scaricamento sul telefono di una applicazione apposita, alla quale associare carta di credito per l’addebito dei servizi usufruiti. Ora io di applicazioni su telefono ne ho fin troppe e non desidero caricarne altre; inoltre men che meno desidero associare i dati della mia carta di credito ad un’applicazione della quale non ho nessuna evidenza di sicurezza informatica! A dirla tutta non uso nemmeno le applicazioni di home banking proprio perché secondo me espongono a rischi eccessivi. Ecco, magari ci tenessimo su cosine un po’ più “tradizionali”, che so magari le monete o banconote … ancora non le hanno messe fuori corso!

Infine, non solo gli amministratori locali spiccano per i servizi alla mobilità plein air, ma pure la Regione come ente è da anni presente alle maggiori fiere di settore e pubblica una serie di fascicoli espressamente dedicati a noi che prediligiamo i veicoli ricreazionali come mezzo per la scoperta del territorio.
Le foto con cui corredo queste quattro chiacchiere sono solo alcune delle tantissime scattate nel corso degli anni: nella loro semplicità spero possano fare da sprone anche alla vostra curiosità per visitare questa fantastico territorio e la sua gente.

Buon viaggio!

  Corinaldo -Ancona - scorcio.jpg Fermo - panorama.jpg Fermo AS.jpg Genga - Ancona - AS.jpg Genga - Ancona - Tempio Valadier.jpg Monte S Bartolo - Pesaro Urbino.jpg Montelupone - Macerata - scorcio.jpg Petritoli - Fermo - AS.jpg Poggio - Ancona - AS.jpg Poggio - Ancona - panorama.jpg Portonovo - Ancona - panorama.jpg Recanati - Macerata - scorcio.jpg Recanati - Macerata AS.jpg Sassoferrato - Ancona - pranzo in abbazia.jpg Zona di Fonte Avellana - Pesaro Urbino.jpg

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