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Viaggiare in camper con i bambini: la sicurezza prima di tutto

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La cosa più importante è rispettare le norme

di Marta Zanella - blogger di La paura non fa 90

La nostra piccola di casa ha raggiunto la soglia fatidica dei 15 kg. È stato, come per la sorella, un rito di passaggio: abbiamo cambiato il seggiolino – ovviamente omologato secondo le normative UE e adatto ai suoi parametri fisici di peso e altezza – e ora può usare quello che le permette di allacciarsi con la cintura “normale”.
Ma anche per noi è stato un po' un sospiro di sollievo: non avremmo mai rinunciato alla sicurezza del seggiolino più corretto per la sua età, ma, ora che è il momento, sappiamo che passare a uno decisamente meno ingombrante ci renderà la vita più facile nei momenti di trasformazione del van da auto a letto.
Perché la faccio così lunga sul seggiolino? Perché per noi viaggiare con la massima sicurezza è imprescindibile. Per noi, come per tanti. Non per tutti però.
Purtroppo si vedono molto spesso auto con a bordo bambini non assicurati al seggiolino, addirittura nemmeno con una cintura. L'informazione e l'attenzione dei genitori non manca nei primi mesi e anni di vita, ma verso i tre anni sembra che il seggiolino non sia più così indispensabile. Basta mettersi fuori da una scuola materna o elementare per rendersi conto di quanti genitori o nonni trasportino i bambini in modo non corretto, a volte addirittura in braccio.

«Il “non uso” del seggiolino è un dato uniforme in tutto il territorio nazionale, purtroppo – ci spiega Alessandro Abruzzini, vice questore aggiunto della Polizia di Stato che, intervistato per Vacanzelandia, ci ha fornito spiegazioni e chiarimenti sul trasporto sicuro dei bambini. – Ci sono due fattori di disinformazione: molti ritengono erroneamente che il seggiolino debba essere usato solo fino ai 3 anni e non, come in realtà è, fino ai 150 cm di altezza, a prescindere dall'età. Secondo, alcuni pensano che in città si possa fare a meno del seggiolino perché “tanto, cosa mi deve capitare? Vado piano”.
Invece sottovalutare il pericolo è un errore micidiale, perché 3 incidenti su 4 succedono in ambito urbano e la metà delle morti per incidente avvengono in città. I piccoli spostamenti e le ridotte velocità sono solo apparentemente i più innocui: nel caso di impatto a 56 Km/h, infatti, un bambino del peso di 15 kg produce una forza d’urto pari a 225 kg».
Secondo i dati ISTAT, nel 2017 sono morti in incidenti stradali 18 bambini sotto i 9 anni che erano passeggeri. Nel 2016 erano stati 19 e nel 2015 altri 21. Negli stessi anni sono rimasti feriti più di 5mila bambini ogni anno.
«Pur non avendo la certezza che il mancato uso e l’uso scorretto del seggiolino siano concausa dei decessi, le probabilità sono molto alte anche in considerazione della circostanza che su 18 bambini deceduti nel 2017, solo 4 occupavano il sedile anteriore, mentre 14 quello posteriore, percepito generalmente ed erroneamente come il posto più sicuro all’interno dell’auto e dove i bambini vengono fatti spesso viaggiare senza seggiolini o sui seggiolini senza le cinture allacciate», spiega Abruzzini.

Le cose non migliorano quando, invece che di auto, si parla di camper.
Sono molti gli utilizzatori di camper che dichiarano di viaggiare di notte facendo dormire i figli nel letto, invece che assicurati al seggiolino o con la cintura di sicurezza. C'è chi addirittura permette al proprio equipaggio di muoversi liberamente nel camper, ad esempio per usare il bagno.
È vero che viaggiare “più liberi” consente di percorrere più km, arrivare prima a destinazione, godersi per più tempo i luoghi che si visitano e combattere la noia. È vero che i bambini legati ai seggiolini spesso piangono scocciati.
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Lo fanno anche le nostre, non ne siamo immuni e per questo studiamo i nostri itinerari con tragitti brevi e molte tappe. La scorsa estate, per esempio, per raggiungere il Salento abbiamo programmato quattro tappe, alternando le ore di viaggio a ore di mare. Generalmente cerchiamo di tenere le due tratte più lunghe il primo giorno, in modo da avere l'impressione di essersi tolti subito il peso maggiore, e per l'ultimo, quando la noia viene controbilanciata dal pensiero di arrivare a casa, tra i loro giochi, e rivedere finalmente i nonni.

Una considerazione va fatta sui camper “di vecchia generazione”. Alcuni camper non sono provvisti né di cinture di sicurezza né di predisposizioni per montarle: in questi casi è legale viaggiare senza legarsi, ma stando seduti solo e soltanto nei posti indicati dal libretto del mezzo.
Per quanto riguarda i bambini:


«Il viaggio sdraiati nei letti, o in piedi, naturalmente non è consentito. A parte i posti a sedere, gli altri sono spazi che possono essere fruiti soltanto a veicolo stazionante», specifica chiaramente Abruzzini.
Per quanto ci riguarda, anche le cinture di sicurezza hanno avuto un peso fondamentale nella scelta del nostro van. In quello che avevamo prima i posti viaggio erano dotati, sui sedili posteriori, di sole cinture lombari. Legalissime, ma non ci sentivamo proprio sicuri. Anche questo è stato uno dei fattori che ci ha spinto a cambiare mezzo per uno più moderno.

Viaggiare con un van o un camper dona la libertà - ad esempio - di partire in fretta, ma ci sono fatiche di cui dobbiamo tener conto.
Quando ci è capitato di essere in due è stato molto veloce trasformare la panca in un letto, o e viceversa. Ma avere nell'equipaggio bambini in età da seggiolini richiede invece di calcolare il tempo anche di montarli e smontarli, e sapersi organizzare in uno spazio piccolo come quello del van implica anche trovare uno spazio per i seggiolini, che sono sicuramente ingombranti.
Quando siamo in un campeggio capita che li appoggiamo fuori dal van, sotto il tendalino, ma in un'area meno protetta, o nel caso di pioggia, vengono spostati sui sedili anteriori togliendo spazio prezioso, ad esempio, per creare la zona dinette.

A proposito di dinette: in un camper più grande è comodo anche avere il tavolo fisso: anche ben allacciati ai propri posti, si ha la possibilità di fare giochi, scrivere, disegnare.
viaggiare sicurezza camper 2Il nostro van ha un tavolino, ma c'è una targhetta che vieta di tenerlo aperto durante la marcia. Spesso ci aiuterebbe a passare il tempo avere a disposizione quel tavolino, ma ci rendiamo conto che, in caso di frenata improvvisa, potrebbe facilmente correre sul binario e colpire il busto di chi viaggia sulla panca posteriore.
Ne facciamo a meno, e ci inventiamo altre soluzioni, portaoggetti con le tasche, contenitori a fianco: in ogni viaggio un trucco in più.

Cerchiamo anche, prima di partire, di assicurare tutti gli oggetti in spazi da cui non si possano muovere, come ad esempio il passeggino, il tavolino o i pali del tendalino, e limitiamo le possibilità che in caso di frenata forte o urto ci siano oggetti volanti per il furgone che possono diventare pericolosi come proiettili.

Insomma, viaggiare in van vuol dire partire e viaggiare in libertà, senza programmi, senza vincoli... ma fino a un certo punto. Perché il rispetto delle regole e la sicurezza vengono prima di tutto.

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